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Al MAUTO di Torino si apre la mostra The Golden Age of Rally

Apre oggi, 27 ottobre, al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino la mostra The Golden Age Of Rally, in programma sino al prossimo 2 maggio 2023. Saranno esposte le vetture appartenenti ad una delle collezioni con più importanza al mondo, la Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica.

Il percorso espositivo e le vetture presenti

Un percorso espositivo curato da Stefano Macaluso in collaborazione con Federica Ellena, e che inizia al piano terra del complesso, partendo da un vero e proprio arco di partenza, e che condurrà il visitatore dagli anni Sessanta che diedero origine al mondo rallistico contemporaneo sino a diventare fenomeno di massa: dalle vetture a trazione posteriore come la Lancia Rally 037 alla rivoluzione delle quattro ruote motrici introdotta da Audi con la Quattro, comprendendo poi anche l’epopea affascinante e terribile delle prestanti Gruppo B. Il tutto con un allestimento quanto più possibile immersivo, con ogni vettura inserita in un contesto scenografico che riprodurrà la condizioni in cui ha gareggiato, come asfalto, terra, persino sabbie e neve. Inoltre, saranno proiettati video a 180° delle competizioni più iconiche, e ci sarà una hall of fame con tutti i nomi più leggendari di questo sport.

Tra gli esemplari esposti, i visitatori ritroveranno la BMC Mini Cooper S (1966), la Ford Cortina Lotus (1966), la Ford Escort RS Miki (1969), la Porche 911 st (1970), la Lancia Fulvia Coupè HF 1.6 (1970), la Fiat 124 Spider (1971), l’Alpine Renault A110 (1973), la Lancia Stratos (1976), la Fiat 131 Abarth GR.4 (1978); e ancora le Lancia in livrea Martini Racing quali la Lancia Rally 037 (1984), Lancia Delta S4 (1986), Lancia Delta HF Integrale 16v (1990), Lancia Delta HF Evoluzione Safari (1992), e le rivali Audi Quattro (1981), Renault R5 Turbo (1981), la Peugeot 205 Turbo 16 (1986, su gentile concessione del museo L’Aventure Peugeot di Sochaux, in Francia), e la Toyota Celica GT-4 ST165 (1990). Tra le chicche, un raro esemplare di Fiat X1/9 Abarth prototipo, che vide Gino Macaluso (designer, imprenditore ed anche navigatore, campione europeo nel 1972) coinvolto nello sviluppo nelle vesti di capoprogetto, incaricato dall’ingegner Aurelio Lampredi per conto della squadra corse FIAT. Fu questa vettura, che non vide mai la luce tramite la produzione di serie e l’omologazione per il Gruppo 4, che spinse in seguito Macaluso a dedicarsi al restauro di auto da rally. Inoltre, sarà presente anche la Fiat Punto S1600 che vinse il Rally di Sanremo del 2001, allora schierata da Macaluso nella sua squadra corse per il Junior WRC.

Miki Biasion ha inaugurato la mostra

La mostra è stata inaugurata con il taglio del nastro da parte di Miki Biasion, due volte campione WRC nel biennio 1988-1989, e sarà resa accessibile anche tramite video nella LIS, pannelli e sagome tattili con audiodescrizione e booklet con vetture a rilievo.

Stefano Macaluso, curatore dell’esposizione, ha spiegato: «Il percorso espositivo si propone di ricostruire l’entusiasmante atmosfera dei rally nelle fasi di maggiore popolarità della specialità. L’esposizione di auto uniche, tanto per i risultati sportivi di altissimo livello, quanto per l’intramontabile design, non è semplicemente cronologica: le sezioni del percorso approfondiscono tematiche come le grandi sfide agonistiche tra piloti; le rivoluzioni tecnologiche lanciate dall’applicazione in gara; l’importanza del lavoro di squadra tra conduttori, tecnici e organizzatori, essenziale per aspirare alla vittoria. Questa mostra è dedicata al genio di chi ha progettato, curato e guidato le auto che hanno fatto la storia dei rally, ma soprattutto agli appassionati che le hanno sognate. La nostra maggiore ambizione è trasmettere questa immensa passione alle giovani generazioni, in modo che ne possano trarre ispirazione per le loro realizzazioni future».

Benedetto Camerana, presidente del MAUTO, ha commentato: «La mostra The Golden Age of Rally è una celebrazione rigorosa, completa e spettacolare della storia dei rally che conferma l’impegno e la vocazione del Mauto nel mondo del motorismo sportivo. Questa inedita esposizione è anche una valorizzazione ed un omaggio alla competenza del territorio torinese e piemontese che, in un periodo storico particolarmente significativo ha saputo esprimere vetture e talenti in grado di arrivare in vetta alle classifiche internazionali. Produttori e team locali, come Fiat e Lancia, Abarth e Martini, ma anche designer come Gandini, Giugiaro e Pininfarina sono i creatori dei simboli di un’epopea dei motori, che abbiamo ora il piacere di mostrare al pubblico».

La direttrice del MAUTO Mariella Mengozzi ha aggiunto: «Con The Golden Age of Rally il MAUTO conferma il proprio ruolo di istituzione museale di livello internazionale: l’eccellenza dei manufatti esposti, la creatività e la qualità degli allestimenti esprimono una capacità realizzativa che ci allinea con i più rinomati musei al mondo. Consideriamo questa mostra il vero punto di ripartenza del MAUTO dopo il periodo di pandemia; la nostra strategia di crescita si fonda sulla capacità di attrarre il pubblico dei più giovani, e il motorsport – primo fra tutti il rally – è certamente uno dei temi più appassionanti, perché fa leva sulle emozioni delle sfide, sul coraggio, sulla personalità dei suoi protagonisti. Una grande opportunità non solo per il MAUTO, ma per tutto il territorio».

Infine, parola a Monica Mailander Macaluso, presidentessa della Fondazione di famiglia: «A Torino si è fatta la storia dell’automobilismo italiano: era quindi giusto partire da qui con questa esposizione, che porteremo poi in altri musei di tutto il mondo”, spiega . “La mostra non vuol essere solo un’esposizione di vetture prestigiose, ma ambisce ad essere un approfondimento sulla cultura umanistica ad esse legata: i modelli esposti sono un riassunto armonico di innovazione tecnologica, tradizione artigianale e bellezza del design d’avanguardia, che è stato capace di appassionare e coinvolgere generazioni intere nel secolo scorso».

 

Luca Santoro:
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