Auto usate: occhio alle truffe
Il decalogo del venditore oculato
La crisi morde tutti i settori del consumo, compreso quello dell’automobile. La compravendita di veicoli usati può rappresentare dunque una buona panacea a fronte del costante retrocedere della potenzialità di spesa dell’italiano medio. Occhio però a non rimaner vittima degli avvoltoi. Economia in recessione o in stagnazione vuol dire anche possibili nuovi guadagni per gente senza scrupolo alcuno. L’allarme viene lanciato da Unasca, una delle associazioni più importanti di studio e monitoraggio della compravendita dell’auto, la quale ci conferma una situazione in netto peggioramento negli ultimi tempi, con riferimento al numero crescente di truffe ed ai rischi macroeconomici ad esse collegati.
Cosa può fare il cittadino? L’Unasca, oltre alla presa d’atto dello stato delle cose, propone un elenco delle dieci regole d’oro da seguire ogniqualvolta ci si voglia accostare alla vendita di una vettura usata: dieci direttive semplici e pragmatiche per non rimaner con un pugno di mosche in mano e tanti soldini in meno nelle tasche. Analizziamo le principali. La prima cosa importante da fare quando si vende un’automobile, spiega Unasca, è accertarsi che la dichiarazione di vendita, la quale deve sempre essere chiara e cristallina nei dettagli, sia compilata in ogni sua parte e che nel retro del certificato di proprietà ci siano i dati sensibili dell’acquirente e la marca da bollo. Mai farsi prender dalla foga della sottoscrizione istantanea e meglio non sottoscrivere mai nulla a soggetti terzi, dunque diversi, da chi sta effettivamente pagando in quel momento.
È buona prassi poi non dare al nuovo proprietario del veicolo il libretto di circolazione prima dell’autenticazione ufficiale dell’atto di vendita. Altra massima per una transazione sicura, afferma Unasca, è la verifica del pagamento soprattutto se esso avviene sotto la forma dell’assegno circolare. Solitamente, il potenziale truffatore, preferisce pagar con assegno il venerdì pomeriggio, quando le banche risultano chiuse: in questo modo non si avrebbe li tempo necessario di controllare la validità delle operazioni ed il mariuolo, nel frattempo, avrebbe buon gioco nel dileguarsi con la merce. Qualora dovessimo ricevere tale tipologia di saldo, specifica Unasca, è sempre meglio procrastinare la firma sull’atto di vendita e dirigerci il prima possibile presso il nostro istituto di credito al fine di controllare la validità delle manovre. A fronte di un atteggiamento così oculato e stringente, qualsiasi truffatore mollerebbe la presa e rinuncerebbe all’acquisto.
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