Mercato auto Italia, a giugno ancora in calo le immatricolazioni
Si scende del 5,51%, con i primi sei mesi in calo del 10,31%
Iniziano ad essere resi pubblici i primi risultati di mercato per quanto riguarda il mese di giugno e ancora una volta dobbiamo trovarci a commentare un segno negativo. Lo scorso mese le immatricolazioni di auto nuove è calato del 5,51% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, frutto di 122.008 vendite contro le 129.118 di dodici mesi fa. È anche il momento di valutare la prima metà dell’anno, che naturalmente non poteva essere positiva dopo altri 6 mesi di caduta libera. In questo periodo sono state vendute 731.203 auto, che rispetto alle 815.213 dell’anno scorso rappresentando un calo del 10,31%.
Fiat sta subendo in maniera abbastanza netta il calo di vendite dei marchi Lancia e Alfa Romeo, vedendo la sua media di Gruppo calare del 15,21%. Il Lingotto, comunque, è in buona compagnia: anche il Gruppo PSA ha registrato perdite piuttosto pensati nel nostro Paese, arrivando a lasciare sul campo l’8,43%. Insieme al colosso francese ci sono anche l’accoppiata Hyundai-Kia che perde l’8,38% e Toyota con -9,17%. Anche il Gruppo Volkswagen e General Motors perdono terreno, ma riescono a rimanere più o meno a galla rispettivamente con un -0,89% e un -0,37%. In mezzo a tutta questa negatività, comunque, c’è anche chi guadagna. Ford, ad esempio, ha vissuto un rialzo piuttosto importante del 18,37%. Anche Renault è positiva con un +6,77%, insieme a Nissan che si alza del 12,59%.
Un discorso a parte meritano i marchi di livello premium. Il Gruppo Daimler lascia sul campo un -4,36%, anche se il marchio singolo Mercedes ha vissuto un rialzo dell’1,57%. Leggero rialzo per il gruppo BMW con un +0,99%, anche se la casa singola di Monaco riesce ad essere positiva già sul 4,71%. Sorride meno Audi, che cala del 2,63%.
Tra tutti questi dati, è interessante vedere anche le preferenze nel nostro paese per quanto riguarda le alimentazioni. Quelle “tradizionali” sono in costante calo (benzina a -4,02%, gasolio a -11,59% e persino GPL a -9,77%). Si alzano invece quelle alternative. I motori a metano sono aumentati del 28,95%, le ibride del 77,54% e le elettriche del 46,60%. Certo, si parla sempre di quantità di singole vetture molto limitate, ma una cosa è certa: ciò che non può fare la coscienza ecologica, lo fa la crisi economica.
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