Ferrari, il Gruppo Fiat è arrivato al 90%

La casa automobilistica italiana Ferrari non ha più tre proprietari, da alcune settimane: il fondo Mubadala, infatti, ha ceduto la propria partecipazione (dietro lauto compenso) ed è tornato ad Abu Dhabi (idealmente), lasciando la torta del Cavallino Rampante in mano soltanto agli azionisti del Gruppo Fiat (che ne detiene la maggioranza, con il 90% della proprietà) e a Piero Ferrari (che, invece, ne possiede il restante 10%), il figlio di quell’Enzo che ha dato nome e successo all’azienda del Cavallino Rampante.

Il nuovo assetto di controllo della casa automobilistica, oggi totalmente italiano, è stato messo a punto dopo aver comperato le 400.000 azioni del fondo d’investimento Mubadala (il costo complessivo dell’operazione è pari a 122,4 milioni di euro): l’operazione era già stata decisa – a quanto afferma il quotidiano economico Il Sole 24 Ore, che ha annunciato al mondo la notizia, non ancora confermata dal brand Ferrari o dal Gruppo Fiat – nel terzo trimestre dell’anno passato, ma ha avuto bisogno di alcuni mesi di perfezionamento per valutare se ci fossero altre soluzioni per liquidare il partner arabo, in luogo del pagamento in contanti del valore posseduto.

Ferrari è italiana: che ne sarà, ora? Si annusa odor di Piazza Affari: pare che la società italiana di Torino voglia introdurre in Borsa anche la casa automobilistica Ferrari, che oggi rimane una società anonima. Una decisione che potrebbe far fruttare il grande valore del brand di Maranello, ma che è osteggiata da Cordero di Montezemolo, il Presidente dell’azienda. Bocche cucite per il momento: intanto, il titolo di Fiat S.p.A. ha ottenuto successi positivi a Piazza Affari, contemporaneamente all’annuncio da parte de Il Sole 24 Ore.