Ferrari, il Gruppo UBS gestirà la sua offerta pubblica iniziale
La quotazione al NYSE è un'ancora di "salvezza" per FCA
Ferrari – Ferrari ha chiesto al Gruppo UBS di aiutarla a gestire la sua offerta pubblica iniziale a New York prevista per la fine di quest’anno. Inoltre, JPMorgan Chase & Co. e Goldman Sachs Group giocheranno anch’esse un ruolo importante nella vendita del 10 per cento delle azioni di Ferrari agli investitori. Fiat e Ferrari hanno per ora rifiutato di commentare, così come i rappresentanti di UBS, JPMorgan e Goldman Sachs.
L’indebitamento di Fiat Chrysler Automobiles “sta spingendo” la Ferrari ad aiutare il gruppo guidato da Sergio Marchionne, soprattutto alla luce di un programma di investimenti pari a 48 miliardi di euro, che si concentra sull’espansione dei marchi Jeep, Alfa Romeo e Maserati a livello globale. L’amministratore delegato Sergio Marchionne si aspetta una valutazione di “almeno” 10 miliardi di euro per la Ferrari, che equivale a circa il 60 per cento del valore di mercato della società madre, una figura decisamente superiore a quella prevista dagli analisti interpellati da Bloomberg News che parlano di 8,7 miliardi di euro. Oltre alla IPO, Fiat Chrysler Automobiles prevede di distribuire il restante 80 per cento del capitale del Cavallino ai propri investitori, dato che la Ferrari sarà un’entità indipendente a partire dall’inizio del 2016. Piero Ferrari, figlio del fondatore Enzo, possiede il rimanente 10 percento.
Ferrari è pronta a sbarcare al New York Stock Exchange e sarà organizzata come una holding olandese con residenza fiscale nel Regno Unito, come confermato dallo stesso Marchionne la scorsa settimana. Ciò rispecchierebbe la struttura multi-nazionale utilizzata da Fiat Chrysler Automobiles. Inoltre, l’ad di FCA ha dichiarato che le operazioni di produzione ed ideazione delle vetture Ferrari continueranno a svolgersi presso la sede tradizionale di Maranello, in Italia, dove il Cavallino Rampante proseguirà anche a pagare le tasse. La quotazione della Ferrari, che è stata originariamente programmata per la fine di giugno, è stata rinviata almeno fino al 13 ottobre a causa di alcuni problemi fiscali.
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