Audi raggiunge quota 1.000.000 di viecoli in Cina

La casa automobilistica Audi ha annunciato di aver oltrepassato il limite di un milione di veicoli prodotti e/o commercializzati in Cina (per la correttezza di rito, nello stabilimento del fabbricante dei Quattro Anelli a Changchun), in ventidue anni dall’arrivo nella terra della Grande Muraglia. Dal 1988 ad oggi, da quando, cioè, arrivò con Audi 100 in Cina, il fabbricante è riuscito ad imporsi come marchio Premium anche in questo mercato, assai importante ora per le case automobilistiche di tutto il mondo a causa della sua vivacità.

Ad uscire per ultima dalla linea di montaggio di Changchun, dopo novecentoquarantanove mila e novecentonovantanove (949.999) altre vetture, è stata una Audi Q5 in una tonalità blu metallizzata. Dico 949.999 dal momento che nell’impianto di Changchun sono state prodotte 950.000 automobili, almeno fino al momento del traguardo raggiunto. Le restanti 50.000 vetture Audi sono state, invece, importate.

Il fabbricante, tuttavia, non deve darsi il complessivo merito di questa faticaccia: il costruttore tedesco Audi, che fa parte del Gruppo Volkswagen, è affiancato in Cina da un partner, l’azienda FAW. Rupert Stadler, presidente del consiglio d’amministrazione, ha definito questa soglia commerciale come una pietra miliare per la casa automobilistica di Ingolstadt, che, d’un tratto, la pone come la prima Premium ad aver raggiunto un tale volume in Cina.

Il prossimo desiderio? Oltre a quello dell’onnipotenza e della leadership globale sul versante Premium, Audi vuole raddoppiare questo lotto in Cina entro tre anni. Almeno così dice il presidente della divisione cinese di Audi: “Vogliamo raggiungere il secondo milione entro i prossimi tre anni”. Ambizioso?