Seat León SC FR TDI 184 CV – Prova su strada 2014

Si basa sulla stessa piattaforma di A3 e Golf, ma a prezzo di saldo

La León 3 porte, denominata Sport Coupé (SC), ha linee molto accattivanti, con un frontale che si fa riconoscere per i bellissimi fari full led, oltre che finiture interne di ottimo livello ed una motorizzazione in grado di conciliare consumi ridotti con prestazioni da sportiva. Il tutto offerto ad un prezzo di poco superiore a 26 mila euro, che include in allestimento FR una dotazione di serie molto interessante. Disponibile con quattro motorizzazioni, due a gasolio e due benzina, con potenze da 125 a 184 CV, la FR è contraddistinta da un ricco pacchetto di accessori che le donano una connotazione sportiva, come i sedili profilati, volante tagliato nella parte inferiore, cerchi da 18” e paraurti dedicati.

Seat León SC FR TDI 184 CV: In Italia il marchio conta più che altrove, è inutile cercare di negarlo. Incide sulla scelta quanto l’estetica di una vettura o quanto le sue prestazioni e prezzo. Seat è uno di quei marchi che, almeno dalle nostre parti, è in una fase di riposizionamento. Dopo una partnership con Fiat terminata nel 1990, è entrata nel gruppo Volkswagen, che ha voluto per il marchio spagnolo un cambiamento di immagine, virando verso una sportività prima ignota, sia nel design delle vetture, ma anche con un impegno nelle competizioni sportive. Le attuali Seat Ibiza e Leon, di recente introduzione, non rinnegano il passato, con un aspetto sempre aggressivo, ma che diventa più elegante e raffinato. Per la León FR di questa prova viene quindi naturale fare un confronto, listino alla mano, con le cugine di casa con cui condivide la nuova piattaforma MQB, la Golf e la A3. Si scopre così che la VW non esiste nemmeno nella configurazione con il 2.0 gasolio da 184 cavalli, mentre il 150 CV Highline costa circa mille euro in più della cugina spagnola. La A3 invece è disponibile con la medesima motorizzazione della León che ci apprestiamo a provare, ma le differenze, soprattutto all’interno della vettura, si fanno pagare a caro prezzo. Il prezzo sale infatti di oltre 6 mila euro, non pochi, anche se una piccola consolazione c’è: a fine carriera la media di casa Audi avrà certamente un valore residuo più alto. Se la seconda generazione della León era forse la più aggressiva tra tutte le medie compatte, la terza generazione presentata lo scorso anno è molto più elegante, ed il confronto interno, blasone a parte, è tutt’altro che campato per aria, anzi.

Design e Interni: [xrr rating=4.5/5]

Elegantemente sportiva con stupendi fari full led
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Sarebbe curioso fare un esperimento: levare i loghi dalla mascherina e dal portellone posteriore per vedere in quanti la riconoscerebbero come una Seat, e in quanti la scambierebbero per una Audi o per un’auto di altra marca. Gli estimatori della casa spagnola, o almeno alcuni di essi, potrebbero vedere la maggior eleganza della nuova generazione come una parziale perdita di identità, in realtà la nuova León è particolarmente affascinante, e con tanti dettagli che la differenziano dalle sue cugine, donandole una sua identità precisa. Tanti elementi elegantemente sportivi, come la calandra a nido d’ape, o i magnifici ed affilati fari anteriori full led, con luci diurne che ne disegnano il profilo, come fosse il bozzetto di un designer. Le linee pulite e tese, con nervature che danno carattere al cofano ed alle fiancate, sono rese più accattivanti dalle forme da coupé della versione a tre porte, dotata anche di un lunotto dal gradevole taglio a “V”. A completare l’aspetto volutamente aggressivo della FR ci sono poi il doppio terminale di scarico ed i cerchi da 18 pollici, con un bel disegno a 5 doppie razze, leggero e raffinato nel design. Ricordiamo che la terza serie della León è disponibile in ben tre versioni, oltre alla station wagon “ST”, la 3 e la 5 porte sono in realtà vetture diverse. Oltre al numero di sportelli infatti, differiscono per le forme e le dimensioni, esattamente come la A3 “standard” e la 5 porte “Sportback”. La León a 3 porte prende il nome di “SC”, acronimo di Sport Coupé, è più costosa di circa 250 euro rispetto alla 5 porte, più corta (423 Cm contro 427) e leggermente diversa negli ingombri (altezza +2, larghezza -1 Cm).

Interni: Ottima qualità e dotazione, molto sobria, forse troppo
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Non manca nulla, e la qualità c’è. Si vede subito che la Seat León SC fa parte della “aristocratica” famiglia Volkswagen – Audi. Se però analizziamo l’abitacolo in dettaglio, confrontandola con la cugina A3, quest’ultima ha dalla sua delle finiture di un livello leggermente superiore (che giustificano in parte le importanti differenze dei prezzi di listino). Ci riferiamo ad alcuni dettagli che si fanno notare, come le bocchette dell’aria tonde con particolari a contrasto, o lo schermo del navigatore a scomparsa, tanto per fare qualche esempio, sostituiti sulla León da soluzioni meno personali. Di contro alla media 3 porte di casa Seat non si possono fare certo molti appunti, comunque sono stati utilizzati dei materiali morbidi al tatto e piacevoli anche al primo sguardo, ma nel complesso finisce per essere forse troppo sobria, ad alcuni potrebbe mancare un tocco in più di colore e di carattere. Una cura leggermente inferiore del dettaglio e dei particolari, che la posiziona in ogni caso ad un livello superiore rispetto a gran parte della concorrenza. Abbiamo detto delle differenze estetiche tra la León 5 porte e la “SC”, dentro invece cambia meno. I posti anteriori sono sostanzialmente identici, come lo è la capacità del bagagliaio, molto buona grazie ai suoi 380 litri. Ad essere in parte sacrificata, sull’altare di un design esterno certamente più accattivante, è l’accessibilità e soprattutto l’abitabilità dei posti posteriori, tant’è che la capienza per i bagagli a sedili abbattuti scende di 60 litri. Per scelta progettuale i vetri posteriori sono fissi, primi anche di apertura manuale a compasso, mentre abbiamo trovato piuttosto rigida la plastica dell’appoggio per il braccio sulla porta, nei lunghi viaggi autostradali diventa fastidiosa sul gomito. Belli invece altri dettagli, come il volante sportivo a tre razze, tagliato nella porzione inferiore, oppure lo scorrimento del contachilometri, che pur essendo digitale replica un analogico, con i numeri che sembrano ruotare salendo verso l’alto.

Comportamento su Strada: [xrr rating=5/5]

Buon comfort, grande stabilità in curva
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La gommatura da sportiva vera, con grossi pneumatici 225/40 montati sui cerchi da 18”, insieme con l’assetto “FR” ribassato di 15 mm, la rendono precisa e reattiva quando si cerca il limite tra le curve. Di contro l’assetto è un buon compromesso, non limitando troppo il comfort se si viaggia più tranquilli e si devono trascorrere molte ore in auto. Il merito va in parte alla funzione “Mode”, con cui si vanno a modificare le configurazioni di sterzo ed erogazione del motore, scegliendo tra opzioni più dinamiche o più attente al comfort ed ai consumi. Ottima l’insonorizzazione dell’abitacolo, come la qualità della vettura ci lasciava presagire. Lo sterzo è uno degli elementi che più ci ha convinti, a cominciare dal gusto di tenere in mano quel bel volante con la parte inferiore tagliata, ma soprattutto perché è preciso e comunicativo, garantendo da subito un ottimo feeling con la Leon SC. Anche i 184 CV non lo mettono in crisi, grazie ad una ottima elettronica che li tiene a bada senza arrivare a far sentire la coppia sotto le mani, ma soprattutto senza aver mai il classico sottosterzo delle trazioni anteriori più performanti. L’esemplare in prova era dotato anche di Lane Assist, dispositivo in grado di correggere la traiettoria mantenendo l’auto nella corsia, ad esempio in autostrada, a patto che le mani del conducente non lo contrastino. Utile ad evitare un incidente in autostrada per una distrazione o un colpo si sonno. Dopo alcune correzioni si disattiva automaticamente, emettendo un bip che segnala al pilota di riprendere il controllo della vettura. Se si asseconda troppo l’azione di correzione finisce per suonare anche se si hanno le mani sul volante, peccato, perché lasciarsi guidare, soprattutto in un lungo viaggio autostradale ad andatura turistica, è piacevole, però finirebbe per essere causa di eccessiva disattenzione. Da segnalare che, come ormai avviene sempre più spesso, il controllo di stabilità (ESC), è limitabile solo agendo dal menù delle impostazioni, quindi in modo molto macchinoso. La volontà dei costruttori va nella direzione di limitare la possibilità di disabilitare i sistemi di sicurezza, con cui in effetti non si scherza.

Motore e Prestazioni: [xrr rating=4.5/5]

Potente e pieno già da 2.000 giri
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Un gran motore il 2 litri a gasolio di casa VW. Capace in questa versione di 184 cavalli e di ben 380 Nm di coppia massima ad appena 1.750 giri. Sa essere “sornione” e silenzioso nella guida nel traffico cittadino e su strade extraurbane percorse ad andature ridotte, ma mostra i muscoli con vigore quando si “pesta” sul pedale destro. Oltre a prestazioni di livello assoluto, con una velocità massima esagerata, di ben 228 Km/h, e con uno 0-100 Km/h percorso in appena 7,5 secondi, sorprende forse ancora di più per l’erogazione sempre piena, con una gran coppia a tutti i regimi, che garantisce una ripresa invidiabile ed evita un uso forsennato dell’ottimo cambio manuale a 6 rapporti. Leggera la frizione, che non affatica nemmeno nelle continue ripartenze imposte dal traffico, gli innesti sono precisi e senza mai un’incertezza. Non si fa sentire l’assenza del doppia frizione DSG, comunque disponibile con un esborso di ulteriori 1.500 euro. L’unico difetto, ma è probabilmente un giudizio soggettivo, è che ci è sembrato essere fin troppo “vuoto” sotto ai 1.800 – 2.000 giri, regime oltre al quale la spinta inizia invece a diventare consistente. Anche per “colpa” di una silenziosità davvero elevata, ci è capitato non troppo di rado di trovarci con il propulsore spento. Sarà colpa della troppa fiducia nelle doti del motore di riprendere da bassissimi giri e di una conseguente mancata scalata, ma senza aiutarla con l’azione della frizione la tendenza allo spegnimento nelle ripartenze in seconda a velocità molto ridotte si è fatta notare.

Consumi e Costi: [xrr rating=4.5/5]

Prezzo accattivante e consumi ottimi
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Il prezzo di listino della Seat León SC FR TDI da 184 cavalli è di 26.150 euro, un prezzo davvero d’attacco, alla luce delle prestazioni e delle qualità della vettura. Come abbiamo accennato, con un confronto un po’ tirato in casa Audi-VW, una A3 con la medesima motorizzazione ed allestimento paragonabile costa oltre 6 mila euro in più, in percentuale si sfonda il 20% di incremento. I consumi fanno registrare valori prossimi ai dati dichiarati, con un lodevole 18 Km/l ai 130 Km/h da autostrada, percorsi al contenutissimo regime di 2.200 giri in sesta marcia, ma con un po’ di attenzione i 20 con un litro di gasolio non sono affatto difficili da raggiungere. Quando ci siamo lasciati prendere dall’esuberanza del propulsore durante il nostro test, siamo restati comunque su valori contenuti, non abbiamo infatti mai registrato risultati inferiori ai 15 Km/l.

In conclusione
Un grosso passo in avanti rispetto alla seconda generazione di Leon, con un aspetto che resta sportivo ed aggressivo, ma che guadagna tantissimo in eleganza. Nel complesso una vettura che non ha molto da invidiare a nessun’altra, A3 inclusa, ma che viene offerta ad un prezzo molto interessante e con costi di gestione e consumi molto contenuti.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Design riuscito ed accattivante, ottima per qualità generale, prestazioni, prezzo e consumi Un po’ anonimi gli interni, dove le manca giusto un tocco di colore e di personalità in più

Seat León SC FR TDI 184 CV: la Pagella di Motorionline

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