CIR | Il titolo 2019 va verso la riassegnazione: il CONI ha accolto il ricorso di Orange1 Team M-Sport

CIR 2019, siamo alla svolta?

Dopo più di un anno arriva una prima svolta per il tormentato CIR 2019: il Collegio di Garanzia del CONI ha accolto le istanze di Orange1 e di Campedelli
CIR | Il titolo 2019 va verso la riassegnazione: il CONI ha accolto il ricorso di Orange1 Team M-Sport

Dopo più di un anno potrebbe essere arrivata la svolta per il Campionato Italiano Rally 2019, conclusosi in maniera rocambolesca al Tuscan Rewind, dove esplose in maniera dirompente il caso delle forature sospette e che riguardarono alcuni equipaggi: il titolo potrebbe essere infatti riassegnato.

Cosa avvenne alla fine del Campionato Italiano Rally 2019

Per farla molto breve, nel corso del 2019 ci furono dei presunti atti di sabotaggio nella forma di alcuni chiodi sistemati sulle strade di determinati appuntamenti del CIR, specialmente al Tuscan, round decisivo del campionato. Alcune vetture rimediarono così delle forature sospette, in particolare la Citroen C3 R5 di Luca Rossetti ed Eleonora Mori e la Ford Fiesta R5 di Simone Campedelli e Tania Canton, questi ultimi oggettivamente i più colpiti da questi presunti atti di sabotaggio. Si aprì una inchiesta (stiamo facendo una estrema sintesi di un caso che abbiamo seguito a lungo ed approfonditamente su questo sito) che condusse poi alla decisione della Giunta Sportiva di ACI che, qualche mese dopo, accertò degli atti dolosi nei confronti di Rossetti e Campedelli, ma riassegnò solo al primo il podio del Tuscan (e la conseguente vittoria del titolo costruttori nel CIR a Citroen), mentre per il secondo non venne stabilito alcun cambiamento alla propria classifica – dovette ritirarsi nell’ultimo round, appunto per una foratura, salutando la possibilità di vincere il titolo – perché la Giunta Sportiva ACI, citiamo testuali parole, «non ha ritenuto portatore di un interesse attuale e diretto, rispetto alla modifica della classifica, il concorrente Orange 1 M – Sport Rally Team spa (conduttore Campedelli Simone-Canton Tania) non avendo condotto, al termine della gara, la vettura al parco chiuso (art.147 RSN)».

La battaglia legale per il CIR 2019 e la svolta del CONI

Orange1 Team M-Sport decise quindi di sporgere reclamo tramite l’avvocato Marco Baroncini, che noi presentammo in esclusiva. Tutto questo avveniva a gennaio 2020. Tra quella data ed oggi molte cose sono avvenute – una pandemia, Campedelli che lascia il CIR assieme ad Orange1 Team M-Sport per disputare invece il CIR Terra -, eccezion fatta per la parola fine di questo caso. Oggi però è arrivata una svolta, con l’esito del ricorso di Orange1 Team e dell’equipaggio Campedelli-Canton, accolto con sentenza 00289/2021 dal Collegio di Garanzia dello Sport del CONI, «organo di giustizia sportiva di ultimo grado» come da Statuto CONI.

Viene così annullata la sentenza della Corte Sportiva di Appello di ACI Sport del 9 ottobre 2020 e poi resa nota il 15 dicembre dello stesso anno, che rigettava l’appello di Orange 1 Team M-Sport riguardante la classifica finale del Tuscan Rewind «così come modificata dalla Giunta Sportiva ACI» il 22 gennaio 2020, si legge nel dispositivo, e rimettendo così il giudizio alla stessa Corte che dovrà emettere una nuova sentenza con una diversa composizione collegiale. In breve, il CIR 2019, sino ad oggi nelle mani di Giandomenico Basso, campione italiano di due anni fa, e di Citroen, dovrà essere riassegnato.

Il commento di Donazzan

Una vittoria per Armando Donazzan, a capo di Orange1 Holding e in prima linea in una battaglia che ha gettato più di un’ombra sul nostro massimo campionato nazionale. «Ringrazio l’avv. Marco Baroncini per l’obiettivo raggiunto – ha commentato -. Sono molto soddisfatto del risultato ottenuto, perché dimostra che le tesi portate hanno una valenza giuridica. Rimaniamo in attesa, in ogni caso, del passo conclusivo, che ci auguriamo vada nella direzione richiesta ed auspicata dal CONI, con la riassegnazione del titolo piloti e costruttori». Lo stesso Baroncini ha tenuto a precisare, ai nostri microfoni, come questo pronunciamento non fomenti una guerra tra le parti, tra Federazioni e soggetti coinvolti, quanto ripristini una legittimità davanti ad un “vizio di forma”, ovvero non considerare Campedelli nella riassegnazione dei tempi del Tuscan Rewind. Una vittoria della giustizia sportiva, parafrasando le sue parole.

In cauda venenum: tornando a Donazzan, il presidente sottolinea che questo «primo» risultato è di Orange1 e di Simone Campedelli, perché, spiega, «tutti i partner con cui abbiamo collaborato, nel momento in cui dovevamo essere tutti solidali, per diversi motivi, per noi inaccettabili ed incomprensibili, si sono dileguati». Il CIR 2019, a poche settimane dal via della stagione 2021, si riapre, e con esso vecchie ferite.

Crediti Immagine di Copertina: ACI Sport

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