CIRT | Rally Adriatico 2020, vince Andreucci. Campedelli insegue: la corsa al titolo resta aperta

Rally Adriatico all'insegna del meteo incerto

Paolo Andreucci conquista il Rally Adriatico e ribadisce il suo primato nella classifica del CIRT 2020, ma Simone Campedelli non molla la presa. Brutto incidente per Ceccoli e Capolongo, ma fortunatamente niente gravi conseguenze per l'equipaggio
CIRT | Rally Adriatico 2020, vince Andreucci. Campedelli insegue: la corsa al titolo resta aperta

Ad un appuntamento dalla fine del Campionato Italiano Rally Terra Paolo Andreucci ribadisce la sua leadership in classifica, vincendo il 27esimo Rally Adriatico davanti al diretto rivale per il titolo, Simone Campedelli.

Il duello tra Andreucci e Campedelli

Sei prove speciali per 64,59 cronometrati corsi tutti oggi, sugli sterrati nella zona di Cingoli e in una gara che eccezionalmente quest’anno ha inglobato il Rally delle Marche (primo round del Challenge RaceDay Rally Terra 2020/2021) e aveva validità, inoltre, anche per il CIRT Storico, la Coppa ACI Sport di Zona (ultimo appuntamento della 5a Zona, per la precisione) e come penultima gara del Campionato Italiano Cross Country, che approfondiremo in questi giorni a parte. Ovviamente la scena se l’è presa, in primis, la competizione Assoluta, dove spiccava il duello tra due contendenti che più di tutti si stanno giocano le loro carte per vincere il titolo Tricolore Terra, con Andreucci che sopravanza ancora Campedelli dopo aver vinto il primo round del Rally Valtiberina e aver centrato il podio (inizialmente tolto per una squalifica assieme ai relativi punti per una presunta irregolarità alla sua Citroen C3 R5: squalifica poi revocata questa settimana dopo che la Consulenza Tecnica d’Ufficio ha stabilito la conformità della vettura) al precedente San Marino Rally. Il rivale cesenate invece ha conquistato sino ad ora due podi, tre se contiamo la piazza d’onore all’Adriatico.

I momenti salienti del Rally Adriatico 2020 ed il podio finale

Veniamo quindi alla gara marchigiana: Andreucci e il suo copilota Francesco Pinelli hanno preso il comando della corsa dalla seconda prova speciale, in una giornata dal meteo incerto. A rompere il ghiaccio è stato invece Simone Campedelli con il suo nuovo navigatore, almeno per questo appuntamento, Sauro Farnocchia: l’equipaggio sulla Volkswagen Polo GTI R5 addottata dal romagnolo a partire dal precedente San Marino Rally conquista il miglior tempo nella PS1 di Castel Sant’Angelo, con degli scarti molto ridotti rispetto agli avversari. Solo due decimi di secondo infatti separavano l’equipaggio in testa da Marquito Bulacia, vincitore a San Marino beffando proprio all’ultimo Campedelli, e cinque decimi da Andreucci, mentre i distacchi dal resto della truppa salivano dai cinque secondi in su, quasi fossimo davanti ad una cartina tornasole di una gara con le posizioni in vetta già ipotecate.

Il garfagnino undici volte campione italiano rally però, come abbiamo anticipato, prende il largo con la C3 R5 dalla seconda prova speciale, vincendo tre PS: dalla terza iniziano ad esserci movimenti in classifica più netti, soprattutto in vetta, con Bulacia che fora e perde ben sette posizioni nella generale, accumulando più di trenta secondi da Andreucci. Campedelli tiene, restando incollato al rivale numero uno senza però piazzare il colpo decisivo, mentre avanza Nicolas Ciamin, il francese che si è presentato al Rally Adriatico con la sua Citroen C3 R5 per prepararsi all’imminente round su terra del WRC del Rally Italia Sardegna (come Bulacia, d’altronde).

L’incidente di Ceccoli e Capolongo 

Sempre nella PS3 avviene il momento più buio della giornata, ovvero il brutale cappottamento dopo una uscita di strada della Hyundai i20 R5 con a bordo Daniele Ceccoli e Piercarlo Capolongo. Vettura distrutta, ma le preoccupazioni ovviamente si sono rivolte subito allo stato di salute dell’equipaggio. Se il pilota sammarinese se l’è fortunatamente cavata senza danni, il suo navigatore invece ha riportato un probabile infortunio alla spalla, stando al dolore lamentato da Capolongo, subito condotto in ospedali per accertamenti. In seguito quest’ultimo ha rassicurato tutti con un post su Facebook, dove si legge testuale: «Tutto ok. Macchine e ossa si aggiustano», alludendo quindi ad un probabile infortunio, per il quale speriamo il copilota possa riprendersi in tempo per l’ultimo round del CIRT del Tuscan Rewind.

Tornando al Rally Adriatico, Andreucci s’invola nelle ultime tre PS al successo, sempre con Campedelli alle calcagna, che si classifica quindi secondo a 17,2 secondi dal rivale, e dall’equipaggio su Skoda Fabia R5 Evo formato da Giacomo Costenaro e Justin Bardini, terzi dalla PS4 (partita con una cinquantina di minuti di ritardo a causa dell’incidente di Ceccoli) a quella decisiva, con un ritardo finale di 33,9 secondi da Andreucci.

I piazzamenti finali del Rally Adriatico 2020

Il resto della top ten vede un amareggiato Nicolò Marchioro con Marco Marchetti (su Fabia R5) mancare il podio per cinque secondi, seguiti a 5,4 secondi da Bulacia, primo tra gli Under 25. Sesto posto per Andrea Dalmazzini su Ford Fiesta R5, al suo esordio stagionale e alla ricerca della giusta confidenza dopo tanti mesi senza gare, settimo Francesco Fanari su Fabia R5, ottavo Christian Marchioro, fratello di Nicolò e sempre sulla vettura ceca, così come Giuseppe Dettori, nono, che migliora rispetto al suo primo appuntamento di questo 2020 corso nel precedente San Marino, ed infine decimo il monegasco Massimiliano Tonso sulla Polo R5. Paga invece un ritiro per un problema tecnico alla C3 R5 Ciamin, fuori nella PS6 e già sceso comunque dal podio con i tempi per via di qualche problema di grip sulle strade, un po’ fangose, del Rally Adriatico (e che hanno fatto penare più di un equipaggio, soprattutto nella scelta delle gomme giuste). Nicolò Marchioro ottiene il primo posto nel round di apertura del Raceday, mentre Jacopo Trevisani svetta tra le R2B con la Peugeot 208. Primeggia tra le N4 Darko Peljhan con la Mitsubishi Lancer Evo IX.

Andreucci si conferma leader del CIRT ma i giochi per il titolo sono ancora aperti, visto che Campedelli è sempre molto vicino, ora con 4 punti di distanza dal rivale, mentre Costenaro si porta a quindici punti dal primo posto: ricordiamo che al prossimo e decisivo Tuscan Rewind del 20-21 novembre il coefficiente sarà maggiorato a 1,5, con effetti anche sui punteggi in palio.

Rally Adriatico 2020, la top ten finale

1. Andreucci-Pinelli (Citroen C3 R5) in 44’04.7 ;

2. Campedelli-Farnocchia (VW Polo Gti R5) a 17.2;

3. Costenaro-Bardini (Skoda Fabia Evo) a 33.9;

4. Marchioro-Marchetti (Skoda Fabia Evo R5) a 39.0;

5. Bulacia Wilkinson-Der Ohannesian (Skoda Fabia Evo) A 34.0;

6. Dalmazzini-Avanzi (Ford Fiesta Mkii) a 1’12.5;

7. Fanari-Castiglioni (Skoda Fabia R5) a 1’29.7;

8. Marchioro-Dall’Olmo (Skoda Fabia R5) a 1’33.8;

9. Dettori-Pisano (Skoda Fabia R5) a 1’48.0;

10.Tonso-Bizzocchi (VW Polo R5) a 2’37.4.

 

CIRT 2020, la top 3 dopo il Rally Adriatico

1. Andreucci-Andreussi (Citroen C3 R5) 40pt;

2. Campedelli-Canton/Farnocchia (VW polo R5) 36 pt;

3. Costenaro-Bardini (Skoda Fabia R5) 25pt.

 

Crediti Immagine di Copertina: ACI Sport

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