CIRT | San Marino Rally, Andreucci squalificato. La difesa del pilota

Colpo di scena al San Marino Rally

Dopo le consuete verifiche tecniche post gara, è stata riscontrata una irregolarità sulla vettura di Paolo Andreucci, tale da escluderlo dalla classifica finale del San Marino Rally
CIRT | San Marino Rally, Andreucci squalificato. La difesa del pilota

Paolo Andreucci è stato squalificato dal San Marino Rally 2020, secondo appuntamento stagionale del Campionato Italiano Rally Terra e che aveva visto il pilota, assieme al navigatore Francesco Pinelli sulla Citroen C3 R5, conquistare il terzo posto finale dopo aver combattuto a più riprese per la vittoria contro Simone Campedelli.

I motivi della squalifica di Andreucci

Alle due di notte di ieri è giunta la Decisione numero 5 dei Commissari Sportivi, che fa risalire il motivo dell’esclusione dalla classifica finale del San Marino (e dai punti ottenuti per il campionato) alla «non conformità tecnica della vettura segnalata nel verbale 3 del Commissario Tecnico Delegato. Nel particolare: passaggio di aria flangia aspirazione», si legge nel comunicato. Sempre nella Decisione si riporta anche la convocazione di Andreucci per le spiegazioni del caso, il quale ha dichiarato di non aver compreso il motivo del passaggio d’aria «nonostante l’occlusione artificiale della flangia di aspirazione provata con più metodi». Il garfagnino aveva delegato per presenziare alla verifica tecnica Matteo Innocenti, che a sua volta ha detto di non «ritenere adeguati i metodi usati dal Commissario Tecnico Delegato». Inoltre Andreucci ha spiegato che un episodio di impuntatura della vettura su sterrato, dopo un dosso affrontato nella PS9, avrebbe a suo dire potuto determinare un danno all’intercooler e alle parti di aspirazione.

La difesa di Andreucci

Forse su questo dettaglio si baserà l’appello a cui avrà diritto il pluricampione toscano, ma nel frattempo la classifica finale del San Marino Rally vede salire al terzo posto Daniele Ceccoli con Piercarlo Capolongo, sulla Hyundai i20 R5, mentre la vettura non potrà più essere usata sino a quando non verranno completate le ulteriori verifiche in fase di appello. Intanto Andreucci sui social ha spiegato ulteriormente la sua posizione sui propri canali social: «Siamo rammaricati per quanto accaduto al San Marino Rally. Siamo certi che in fase di appello tutto verrà chiarito, così come già da noi esposto ai commissari. La flangia è stata misurata ed è risultata regolare, ma non si è riusciti a spegnere la vettura con un metodo che definiamo discutibile. Spiace constatare che questa esclusione, oltre a poter compromettere il nostro campionato, rechi notevoli danni, oltre che di immagine, anche economici, perché sia la vettura di proprietà del Team PRT, che il motore di proprietà di FPF Sport, sono stati messi a disposizione dei commissari per ulteriori verifiche, a seguito della nostra comunicazione di presentare appello. Apprezziamo che sia stata compresa la nostra totale buonafede e auspichiamo che le dovute verifiche del caso vengano fatte nel minor tempo possibile, così da chiarire tutto e sbloccare la vettura per permettere al team di effettuare i noleggi già programmati».

Certo che questo CIRT 2020 ha riservato più di un colpo di scena sin dal primo round di una stagione che si preannuncia breve ma intensa: al Rally Città di Arezzo abbiamo avuto la polemica di Stéphane Consani contro le decisioni dei commissari sportivi, a cui poi è seguito il clamoroso ritiro dal campionato del campione italiano rally su terra 2019; poi, nel secondo appuntamento di San Marino, oltre all’esclusione di Andreucci c’è stata la beffa subita da Campedelli, ad un passo dalla vittoria poi soffiatagli da Marquito Bulacia sul filo di lana e per via di un cavillo regolamentare. 

Crediti Immagine di Copertina: ACI Sport

 
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