WRC | “Siamo vicini ad un accordo con la Croazia”

La Croazia potrà entrare nel WRC 2020

Resta ancora aperta l'opzione per far entrare eventualmente la Croazia nel WRC 2020, come rivela Yves Matton dalla FIA (che rassicura anche sul Rally di Turchia)
WRC | “Siamo vicini ad un accordo con la Croazia”

Inutile girarci attorno, il WRC 2020 è un campionato ridotto ai minimi termini e tra le serie motorsportive internazionali quello che forse ha più pagato la pandemia, almeno in termini di calendario.

Il calendario dimezzato del WRC 2020

Partito in vantaggio con tre appuntamenti già disputati prima del lockdown (anche se, a ben vedere, la Svezia è stata dimezzata nel percorso per questioni climatiche, mentre il Messico si è concluso con qualche prova speciale d’anticipo visto che stava iniziando a deflagrare il Covid), il Mondiale Rally ha poi fronteggiato una sfilza impressionante di rinvii ed annullamenti, ben otto in tutto, più il depennamento del Cile per questioni politiche prima che partisse il campionato. Alla fine, per ora, restano quattro round da disputare, a partire dall’Estonia che farà ripartire il circo del WRC nel primo weekend di settembre.

Dei due appuntamenti extra messi da parte dal WRC Promoter in caso di necessità, ovvero Belgio e Croazia, il primo con l’Ypres Rally è stato utilizzato per sostituire il rinviato al 2021 Rally del Giappone, mentre sul secondo regna il mistero più totale. Eventualmente, di che gara stiamo parlando, visto che si tratta di un round totalmente inedito per il Mondiale (il Paese ha comunque ospitato l’ERC dal 2011 al 2013, per poi sparire dai radar dei rally dal 2017) e senza alcuna certezza su programma e location? Inoltre c’è sempre a latere il convitato di pietra del coronavirus con cui fare i conti, tra restrizioni di viaggio e una nuova impennata di contagi in Croazia.

L’opzione ancora aperta per la Croazia e l’incertezza sulla Turchia

Tuttavia, solo sette round per il 2020 è un numero che non soddisfa più di tanto FIA e WRC Promoter, motivo per cui resta ancora qualche auspicio per far entrare il Paese balcanico nel calendario. Ci spera la federazione motorsportiva nazionale, che per bocca del presidente Davorin Stetner all’inizio di quest’anno – e quindi in tempi non sospetti – aveva parlato di un lavoro di «sette anni di trattative» che potevano, entro la fine del 2020, giungere a qualche conclusione con il sostegno della autorità croate. Una parziale conferma arriva dalla FIA e dal suo responsabile per il settore rally, ovvero Yves Matton, che a Motorsport Aktuell ha dichiarato: «Siamo vicini a un accordo con la Croazia, ma tutto è ancora aperto. Organizzare il campionato mondiale di rally in due mesi è un compito gigantesco». Per il momento il belga si concentra sul Rally di Turchia, prossimo round WRC dopo l’Estonia e con un Paese alle prese anch’esso con un rialzo dei contagi ed anche dei morti. Ma Matton rassicura: «Al momento non ci sono preoccupazioni e i preparativi stanno andando come previsto. Siamo ben informati sulla pandemia perché il FIA WRC Medical Deligate, Cem Boneval, è turco».

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