WRC | Thierry Neuville rivela: “Tommi Makinen mi voleva in Toyota Gazoo Racing, ma ho detto di no”

Il belga fedele al contratto con Hyundai

A quanto racconta Thierry Neuville, il team principal di Toyota Gazoo Racing mirava ad averlo in squadra alla fine della scorsa stagione. Ma il belga ha preferito onorare il contratto con Hyundai
WRC | Thierry Neuville rivela: “Tommi Makinen mi voleva in Toyota Gazoo Racing, ma ho detto di no”

lla fine della scorsa stagione il mercato piloti del Mondiale Rally era in gran fermento, soprattutto dopo l’addio al WRC di Citroen (con conseguente restringimento dei sedili a disposizione nei team ufficiali) e l’ingaggio a sorpresa di Ott Tanak da parte di Hyundai Motorsport, lesta nel sottrarre a Toyota Gazoo Racing il campione iridato 2019.

L’arrivo dell’estone alla corte del team principal Andrea Adamo, capace di mettere a segno il colpo del mercato, sembrava incompatibile con la presenza di un capitano già presente nel team come Thierry Neuville. A sua volta, Tommi Mäkinen, a capo di Toyota Gazoo Racing, si era ritrovato senza la sua punta di diamante per il 2020: nel giro però di qualche mese ridefinì la line-up con tre innesti di assoluto spessore come hanno ulteriormente dimostrato nelle prime gare di quest’anno, ovvero Sébastien Ogier, Elfyn Evans e Kalle Rovanpera. Tuttavia secondo Neuville i piani dell’ex pilota ora dirigente inizialmente erano altri.

Neuville: “Non volevo abbandonare Hyundai Motorsport”

Il cinque volte vicecampione del mondo ha rivelato infatti a Rallit.fi che Mäkinen puntava ad inserirlo in squadra: «Certo, Tommi voleva che mi unissi a lui», spiega il belga, che però non aveva intenzione di spostarsi per lealtà a Hyundai. «Gli ho sempre lanciato un messaggio chiaro: mi resta ancora un anno di contratto e non ho motivo di cambiare squadra». Una scelta da uomo d’onore di cui Neuville non si è pentito: «Sono contento di Hyundai Motorsport. Dopo che Andrea Adamo è diventato il leader, ho piena fiducia nella squadra. Sono sicuro che il futuro sarà luminoso». E, a proposito del vulcanico team principal, l’altrettanto schietto pilota (che recentemente ha assicurato di voler proseguire la sua carriera nel WRC) commenta: «Andrea è una persona molto semplice. Inoltre, essendo italiano è anche un tipo emotivo. È davvero bello quando i risultati sono buoni, ma non così bello se il risultato non è in linea con gli obiettivi ambiziosi», scherza il belga. «Abbiamo già ottenuto dei buoni risultati, ma puntiamo ancora più in alto. Anche dopo il Rallye di Monte Carlo, che ho vinto, lui [Adamo] ci ha chiesto di più. Questo è l’unico modo per raggiungere la vetta».

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