WRC | Il Mondiale 2020 ripartirà dal Rally Safari?

Sempre più incerto il WRC 2020

La pandemia del coronavirus ha stravolto il calendario del WRC 2020, costretto a ripartire a luglio dal Rally Safari. Ma anche su questo evento pesano incognite notevoli
WRC | Il Mondiale 2020 ripartirà dal Rally Safari?

Cosa ne sarà del campionato WRC 2020? Tre appuntamenti sono stati già messi in archivio, disputati regolarmente sebbene il Rally di Svezia si sia svolto per il rotto della cuffia, per via delle temperature troppo miti che hanno sconvolto il programma di gara, mentre in Messico è stata cancellata l’ultima giornata di gara per colpa dell’emergenza coronavirus e della progressiva chiusura delle frontiere globali.

Ma adesso che i successivi tre appuntamenti, nell’ordine in Argentina, Portogallo ed Italia sono stati rinviati (con il rischio cancellazione se non si riusciranno a mettere a punto i giusti incastri nel calendario) e con il Cile già annullato per motivi politici prima che il Mondiale partisse, il WRC ripartirà regolarmente a luglio dal Rally Safari in Kenya?

Il coronavirus e l’Africa

Il COVID-19 ha messo in quarantena l’intero pianeta, e con esso ogni manifestazione sportiva, da quelle locali alle Olimpiadi, spostate al 2021. Al momento però l’Africa, prossimo scenario del Mondiale Rally, non ha subito lo stesso peso dell’epidemia come si è visto invece in Cina, in Europa o negli Stati Uniti, dove si sta registrando invece una escalation di casi. Non indugiamo su valutazioni che spettano a virologi ed esperti di pandemie, ma al momento è alquanto strano il fatto che il virus abbia più presa in determinate aree del pianeta e su determinate popolazioni, risparmiandone quasi del tutto altre (dalla Russia a Taiwan, passando per buona parte dell’America Latina e, appunto, l’Africa).

Sta di fatto che qualche preoccupazione per il Rally Safari c’è. Anzitutto, la gara che torna dopo una lunga assenza nel calendario del WRC accoglierà team, equipaggi ed addetti ai lavori provenienti da ogni parte del mondo, con il rischio di importare il virus. Se in Kenya sembra si stiano comunque attrezzando per affrontare il COVID-19 grazie al supporto dell’OMS e della ONG Amref Health Africa per sviluppare tecnologie per informare la popolazione e tenere sotto controllo i casi sospetti, c’è da dire che il sistema sanitario del continente non è paragonabile al nostro: dati ONU riportati da AGI parlano di un presenza delle malattie in Africa pari ad oltre il 24% del totale relativo all’intero pianeta, fronteggiato solo da una quota di personale medico del 3% rispetto al totale globale, ed una media di quattro medici e mezzo su 100.000 abitanti (in Italia siamo invece a 376 medici sulla stessa porzione di popolazione). Infine, in Kenya l’accesso alle cure avviene tramite assicurazione sanitaria, che 4 abitanti su 5 non possono permettersi.

L’invasione di locuste minaccia il Rally Safari

Eppure l’Africa, Kenya incluso (dove al momento sono stati registrati 25 casi), reggono per ora l’onda d’urto del coronavirus. Ma c’è un altro fronte (oltre a quello economico relativo alla chiusura delle frontiere e al crollo del prezzo del petrolio) che getta più di un’ombra sul Rally Safari e in questo caso sull’intero Corno d’Africa, ovvero una invasione di locuste senza precedenti. Stormi sconfinati di questi insetti infestanti, originati in Oman, stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura kenyana, e pare che la situazione potrebbe proseguire su questo binario ancora per un po’.

Phineas Kimathi, direttore generale del Rally Safari, assicura che le locuste sono distanti dai luoghi dell’evento, essendo più prossime al confine somalo a 400 km di distanza. Inoltre ha confidato sull’arrivo delle piogge, da qui a luglio, per scacciare gli orridi insetti. Il sito DirtFish però ha parlato di stormi in avvicinamento alla capitale Nairobi, facendo notare le difficoltà di importare pesticidi per affrontare le locuste vista la chiusura delle frontiere per via del coronavirus.

Le preoccupazioni dal Rally Finlandia

E come se non bastasse questo scenario da piaga biblica, sul Rally Safari potrebbero pure esserci pure rischi terroristici, considerata l’ascesa del gruppo eversivo jihadista di al Shabaab, di cui parlammo più dettagliatamente qualche settimana fa. Insomma, il calendario del Mondiale rischia di diventare una specie di remake in salsa rally dei Dieci Piccoli Indiani. Il successivo appuntamento del WRC 2020 riporterebbe gli equipaggi in Europa per il Rally di Finlandia, dal 6 al 9 agosto: gli organizzatori non hanno nascosto le proprie preoccupazioni, riportate da Rallit.fi, e si preparano ad ogni evenienza.

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