Dakar | Le contromisure per arginare gli eventuali furbetti della navigazione

Le auto della Dakar 2020 saranno monitorate

Per evitare che qualcuno usi delle scorciatoie nella navigazione (GPS, telefoni satellitari etc.) l'organizzazione della Dakar 2020 introduce delle misure per tenere sott'occhio le vetture a quattro ruote
Dakar | Le contromisure per arginare gli eventuali furbetti della navigazione

La Dakar 2020 compie un ulteriore passo per una competizione che sia quantomeno più equa possibile. Il neodirettore David Castera ha ufficializzato infatti le nuove regole che puniranno scorciatoie antisportive riguardo soprattutto la navigazione.

Le controversie sulla navigazione alla Dakar

Questa serie di misure fanno tesoro delle polemiche scaturite nella edizione precedente in merito a quei team che potevano giovarsi di un supporto extra nel redigere ed interpretare i tracciati di navigazione: detto in soldoni, parliamo del ruolo dei mapmen e l’uso di dispositivi di localizzazione che alcune squadre potevano permettersi per rendere più precise le mappe fornite dall’organizzatore, e magari tracciare strade alternative più vantaggiose dal punto di vista competitivo o aggiungere note extra. Che qualche team usasse delle scorciatoie per i loro roadbook era un po’ un segreto di Pulcinella, una pratica ai limiti dei regolamenti, a volte infrangendoli (ad esempio aggiungendo note) senza averne accortezza (è stato il caso, ad esempio, di Kevin Benavides l’anno scorso e un equivoco riguardo l’entrata in vigore della norma che proibiva ai piloti le note aggiuntive da loro scritte ai roadbook a loro consegnati).

I provvedimenti presi dall’organizzazione della Dakar

Per evitare quindi che qualcuno utilizzi dei magheggi che possano aiutare nella navigazione l’organizzazione della Dakar 2020 ha previsto, secondo quanto riporta Autosport, che le migliori 25 vetture classificate dovranno montare negli abitacoli ben due telecamere, alimentate dalle batterie dell’auto e già testate dall’organizzazione, che registreranno quanto avviene lì dentro durante la gara ed inibiranno l’eventuale uso di dispositivi elettronici extra o qualunque altro ausilio alla navigazione. Insomma, in questa edizione più che mai i partecipanti per orientarsi dovranno assolutamente utilizzare le mappe fornite dagli organizzatori (in quattro tappe selezionate saranno distribuiti la mattina della gara, negli altri casi il pomeriggio prima) e null’altro. Sperando che queste guide ufficiali siano esatte, e non poco precise come qualche pilota di peso (vedi Carlos Sainz o Joan Barreda) si è lamentato l’anno scorso.

Sono vietati quindi apparecchi ricetrasmittenti, satellitari e quant’altro, salvo un eventuale nulla osta da parte degli organizzatori. Così ha commentato Castera ai microfoni di Autosport: «Ci siamo dati da fare di più nel monitorare le informazioni che forniamo riguardo il tracciato della Dakar. Abbiamo cercato di mantenere le cose al nostro interno perché altrimenti c’è sempre il chiacchiericcio su chi abbia un GPS nell’auto, chi invece la mappa e così via. Fermeremo tutto questo. Abbiamo montato delle telecamere dentro le auto per verificare cosa fanno dentro, se abbiano GPS, telefoni [che dovranno essere consegnati ai commissari di gara all’inizio della giornata e ripresi all’arrivo, cosa che sarà valida per tutte le categorie delle quattro ruote, ndr] e così via. Vogliamo che la gara sia più bilanciata, in modo tale che ognuno abbia la stessa possibilità».

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