Paolo Andreucci non si ritira ma continuerà a correre: il futuro sarà ancora nel CIR? [VIDEO]

Qualche chiarimento sul futuro di Andreucci

Dopo l'evento di Peugeot Sport Italia, pareva che per il motorsport ambassador Paolo Andreucci si fosse chiusa la carriera agonistica. Ecco invece il chiarimento da parte dello stesso pilota
Paolo Andreucci non si ritira ma continuerà a correre: il futuro sarà ancora nel CIR? [VIDEO]

Questa settimana il nostro inviato Andrea Villa ci ha raccontato i programmi di Peugeot Sport Italia per la nuova stagione così come sono stati presentati all’evento, dove è stato ufficializzato l’impegno nella classe R2 con Ciuffi e Gonnella, oltre al rilancio dei trofei Competition Top, Rally Regional Club e Rally Cup Pro. Ma a tenere banco è stato l’annuncio a sorpresa che riguarda Paolo Andreucci, che ha dato adito ad una serie di voci e conclusioni forse azzardate.

Il pilota undici volte vincitore del Tricolore Rally era comparso all’evento Peugeot Sport Italia ex abrupto, proprio alle battute finali della presentazione. Apparso in tuta Peugeot, Andreucci a sorpresa ha annunciato il suo nuovo ruolo nella divisione italiana della casa del Leone impegnata nei rally, ovvero quello di ambasciatore sportivo e coach per i giovani talenti del team. Apriti cielo.

Le indiscrezioni sul futuro di Andreucci nel CIR

Media vari, addetti ai lavori, noi giornalisti e tifosi: quasi tutti hanno fatto due più due ed immaginato che il pluricampione e la sua vincente copilota, Anna Andreussi, chiudessero il loro impegno nel Campionato Italiano Rally. C’è da dire che la scorsa stagione sia stata un po’ più ostica del previsto e non tanto per l’aspetto competitivo, quanto per alcune polemiche che si erano create, come ci spiegò lo stesso Andreucci in una lunga intervista che ci concesse a fine campionato. Al tempo stesso, alcuni rumors che vi abbiamo recentemente riportato avanzavano l’ipotesi di un ruolo fuori dagli abitacoli (d’altronde la Peugeot 208 T16 R5, fedele compagna di tanti trionfi, sarebbe stata accantonata dal team quest’anno) in veste di ambasciatore e rappresentante del marchio, oltre ad altre voci che davano il toscano in ballottaggio nientemeno con Giandomenico Basso per continuare a correre sì, ma con Skoda (e si è parlato anche di un interessamento di Ford Racing Italia).

L’evento di Peugeot Sport Italia lasciava invece trasparire una specie – absit iniuria verbis – di prepensionamento per questo giovanotto che anche ai nostri microfoni ha ribadito, in più di una occasione, la sua determinazione e la sua voglia di continuare a correre, sinché si sarebbe divertito. E questo nonostante alcune volte Andreucci avesse criticato qualche aspetto del format del CIR. Giacché le voci su impegni in altri campionati sono state troppo flebili per essere prese seriamente in considerazione, la chiusura del programma R5 nel CIR di Peugeot Italia e il nuovo ruolo di rappresentanza e di mentore del pilota parevano il preludio della chiusura dell’epoca trionfale sulle strade di Ucci-Ussi.

Il chiarimento di Andreucci sul futuro fuori dal CIR

Ed invece il Peugeot Motorsport Ambassador ha voluto mettere i puntini sulle i riguardo l’immediato futuro suo e di Anna. In un posto su Instragram pubblicato ieri note, Andreucci si è così espresso: «Ragazzi, siccome sono due o tre mesi che girano voci poco controllate e da ieri anche di più, per chiarire, non smettiamo di correre.
Ma vista la nostra lunga collaborazione con Peugeot Italia e Pirelli, mi sono proposto di fare anche il coach per i giovani di casa Peugeot e ribadisco che questo non vuol dire che smettiamo di correre. Ci sono delle bellissime gare fuori dal CIR e più avanti vi sveleremo i nostri programmi».

Parole soppesate ma che ci danno alcuni importanti indizi: anzitutto, il suo nuovo incarico non esclude il proseguimento della carriera da pilota, e quindi anche della sua navigatrice (difficile immaginare la scissione della coppia se non per causa di forza maggiore). Come spiega lui stesso nell’intervista in testa all’articolo, la sua nuova carica anche di coach viene considerata dal diretto interessato come un anno di prova, per poi vedere a fine 2019 se si è rivelato all’altezza o continuerà invece a fare il pilota a tempo pieno. Inoltre, tornando al post, c’è una parte sibillina riguardo le «bellissime gare fuori dal CIR»: escludiamo il fatto che un ambasciatore Peugeot corra il Tricolore con un’altra casa o una vettura diversa; restano le voci flebili di cui parlavamo poc’anzi, da prendere con beneficio di inventario, che parlavano di un trasferimento verso il Tricolore Terra. Considerando il fatto che siamo nel territorio delle mere ipotesi e dei se senza fondamento, non resta che aspettare, con la certezza che Andreucci continuerà a gareggiare nel mondo dei rally.

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