Alex Zanardi torna nel DTM con BMW: ecco cosa lo aspetta

Ecco come sarà modificata la BMW M4 DTM per Zanardi

Alex Zanardi si prepara all'ormai imminente debutto nel DTM con la prova di fine agosto a Misano: per l'occasione guiderà una BMW M4 DTM modificata per l'occasione. I dettagli ed i commenti
Alex Zanardi torna nel DTM con BMW: ecco cosa lo aspetta

Manca poco al debutto di Alex Zanardi nel DTM: come avevamo già preannunciato tempo fa il pilota e paralimpico classe 1966 sarà a Misano per la tappa del campionato in scena dal 24 al 26 agosto in qualità di ospite a bordo della BMW M4 DTM, oltre ovviamente a partecipare alla sessione dei test previsti questa settimana sul circuito di Vallelunga (dove, per la cronaca, è presente anche Sébastien Ogier per provare la Mercedes AMG C63 DTM).
Zanardi guiderà una vettura che potrà portare senza l’ausilio delle protesi, di conseguenza è al lavoro per riuscire a trovare il feeling giusto ed ambientarsi al meglio con la BMW modificata per l’occorrenza. Vediamo nel dettaglio quali sono gli aggiustamenti studiati per l’emiliano (previsti anche in vista della 24 Ore di Daytona 2019, competizione endurance che vedrà presente Zanardi).

Le modifiche alla BMW M4 DTM studiate per Zanardi

Partiamo anzitutto dalle modifiche alla pedaliera, quindi il sistema frenante e la frizione. Il primo sarà di tipo manuale, che il pilota utilizzerà per la prima volta, all’avanguardia degli ultimi sviluppi tecnologici e che sostituisce l’accoppiata tra freno e gamba artificiale permanente alla quale Zanardi era abituato a bordo della BMW. Ciò consentirà un minore sforzo ed una maggiore facilità di utilizzo per il pilota, che avrà alla sua destra – nello spazio della consolle centrale – la leva del freno.
Sparisce quindi la pedaliera con acceleratore, freno e frizione dal momento che il cablaggio dei freni viene allungato per consentire di spostarli dal vano piedi (che sarà quindi vuoto) alla leva alla destra del guidatore. Inoltre Zanardi dovrà applicare una minore pressione quando dovrà frenare grazie ad una leggera regolazione studiata per la dimensione dell’ampio cilindro del freno, ovvero un massimo di 70 kg anzichè i 100-120 esercitato dagli altri piloti. Sarà inoltre più semplice frenare grazie al miglioramento del leveraggio: questo avviene per il metodo studiato dagli ingegneri di BMW che fa sì che la leva a mano del freno attui una pressione sul cilindro, e non una forza di trazione come avviene nelle normali M4 DTM.
Non cambia invece il freno di stazionamento che aumenta la pressione di carico e permette una partenza più reattiva: come nelle altre vetture utilizzate dagli altri piloti, Zanardi troverà il pulsante di azionamento sul volante, ma ha la possibilità di attivare e rilasciare in maniera meccanica il meccanismo di stazionamento grazie ad una leva presente sul freno a mano.

Per quanto riguarda la frizione, anziché quella di tipo idraulico utilizzata normalmente dai piloti nelle fasi iniziali di gara, nella partenza dalla pit-lane prima della stessa e dopo il pit stop, Zanardi avrà a disposizione una versione centrifuga totalmente automatica, che si regola quindi a seconda dei regimi del motore aprendosi e chiudendosi, senza che il guidatore sia obbligato a gestirla. In questo modo l’emiliano non dovrà usare le mani per azionare la frizione, potendosi concentrare sulle altre funzioni della vettura. Questa nuova applicazione non ha dato problemi nei test, registrando quasi la stessa velocità dei sistemi normali di frizione nello sprint da 0 a 100 km/h.
Le marce sono al volante tramite i paddle presenti come nelle altre vetture DTM. L’unico dettaglio deriva dal fatto che la procedura del cambio è possibile anche sfruttando la leva sul lato destro del volante, che può generare confusione visto che con la mano destra Zanardi gestisce anche il freno: perciò gli ingegneri hanno studiato un metodo che consenta di scalare utilizzando la leva del cambio posta sull’estremità di quella del freno.
L’accelerazione è simile a quella delle vetture GT modificate guidate in precedenza dal pilota, ovvero tramite l’uso di una leva posizionata sul retro del volante, azionabile con tutte e due la mani o una di esse, senza alcune conseguenza sulle prestazioni.
Abbiamo citato il volante, che sarà anch’esso simile alle GT sulle quali è salito a bordo il pilota, con giusto qualche differenza nella regolazione dei pulsanti per il DTM come ad esempio l’aggiunta di un pulsante DRS, il sistema che riduce la deportanza aerodinamica del veicolo – utile soprattutto in caso di sorpassi. Infine non hanno più funzione le manopole della parte bassa del volante, che vengono utilizzate principalmente per regolare gli ausili di guida – tipo l’ABS – per la vetture GT.

Zanardi: “Più facile guidare senza protesi”

Pochi giorni fa lo stesso Alex Zanardi aveva ammesso come fosse più facile guidare senza gli ausili alle gambe «a causa del modo in cui funziona il collegamento con le protesi». E ha spiegato come: «Rimangono ferme grazie ad una sorta di effetto vuoto e questo naturalmente non consente alcuna traspirazione. Ma gli arti servono a raffreddare il nostro corpo. La temperatura corporea si abbassa con la circolazione del sangue attraverso le nostre estremità – così quando indosso le mie protesi sono come un motore senza sistema di raffreddamento. E questo non aiuta nella cabina di guida di un’auto da corsa in cui la temperatura spesso supera il limite accettabile». Su questo punto Zanardi ha insistito per far apportare delle modifiche alla vettura: «Quando abbiamo iniziato ad elaborare il progetto Daytona 2019, ho detto agli ingegneri che questo era il principale cambiamento che avremmo dovuto realizzare. E quando mi è stato offerto di guidare al DTM a Misano, avevamo già fatto abbastanza lavoro e progressi per ritenere che guidare senza protesi avrebbe potuto addirittura migliorare le prestazioni. Il vantaggio che ottengo in questo modo, fisicamente parlando, diventa maggiore ad ogni giro. Sono quindi certo che sarà anche una scelta migliore per le due gare da un’ora con la BMW M4 DTM a Misano».

Andando nello specifico, il pilota parla dei vantaggi che derivano dall’assenza di protesi quando si ha che fare con una vettura da corsa come quelle del DTM: «Entrare in macchina non è affatto un problema – anzi, al contrario, perché senza le protesi sono molto più agile sia per salire che per scendere. È dieci volte più facile per me. Non posso usare le mie protesi per nessun altro scopo se non come un punto di appoggio. Devo trascinarle in macchina usando la forza delle mie braccia con cui devo sollevare il peso di tutto il corpo. Quindi senza le protesi non ho nulla che interferisca nel movimento e inoltre ho meno peso per muovermi. Quindi sì, sono molto più agile. Il piano è arrivare alla macchina con la mia sedia a rotelle e poi saltare nell’abitacolo, ed uscirò allo stesso modo. E se per caso dovessi fermarmi lungo il circuito e dovessi uscire dalla macchina in fretta: beh, non sarà bello per quelli che guardano, ma ti assicuro che posso camminare più veloce sulle mie braccia su erba o ghiaia di come potrei con le mie protesi».

I commenti al debutto di Alex Zanardi nel DTM

Come spiega un pilota che conosce bene la BMW DTM, ovvero Bruno Spengler (già vincitore del campionato nel 2012), ci sono delle differenze di peso tra una versione GT e la M4 DTM della casa bavarese, sia per quanto riguarda la velocità espressa in curva «a causa dell’elevata quantità di carico aerodinamico» che la leggerezza del veicolo, oltre al fatto che le temperature nell’abitacolo sono inferiori rispetto a quelle registrate in un Gran Turismo. «È un po’ come guidare una Formula – prosegue The Secret Canadianma Alex lo sa bene grazie ai suoi trascorsi. In quanto tale, penso che si divertirà molto nella BMW M4 DTM».
Un altro collega di Zanardi, Timo Glock (che gli appassionati di Formula 1 ricordano molto bene, con quel finale al fulmicotone ad Interlagos 2008) tranquillizza l’esordiente nella DTM (se mai ce ne fosse bisogno, vista la tempra dell’uomo) e lo sprona: «Ricordo ancora di aver avuto davvero una bella sensazione dopo i test. Poi sono arrivato alla prima gara e tutto era diverso. La sfida non deve spaventare. Tutto è diverso in un weekend di gara del DTM. Il programma è molto fitto. Hai certamente bisogno di abituarti. Tuttavia, sono certo che Alex riuscirà a cavarsela bene a Misano».
Un altro collega di Zanardi, Marco Wittmann, si sofferma invece sul significato del correre in casa, come avverrà per il paralimpico: «Una gara in casa è sempre una speciale, perché qui ci sono molti fan e sostenitori. Anche tutti i tuoi familiari e amici sono di solito lì per supportarti. C’è anche molto più interesse da parte dei media. L’attenzione è puntata su di te. Se poi hai successo, è ovviamente ancora più divertente. Ovviamente spero che Alex faccia bene nella sua gara di casa ma, qualunque cosa accada, sarà sicuramente un evento molto speciale per lui»
Il neoacquisto del campionato DTM Philipp Eng offre anch’esso un consiglio a Zanardi, partendo dalla sua esperienza: «Credo che non puoi permetterti di lasciarti distrarre troppo da tutto quello che succede intorno a te. Tutto quello che devi fare è guidare il più velocemente possibile intorno a un circuito. E Alex può farlo con gli occhi chiusi».
Per quanto riguarda il modo in cui gli avversari accoglieranno la presenza di un pilota così straordinario (nel senso letterale del termine, fuori da ogni retorica), l’attuale driver di Mercedes nel DTM Gary Paffett considera Zanardi una fonte di ispirazione dopo il tragico evento del Lausitzring del 2001. «Ritornare in pista e competere ad alto livello in numerose discipline è fonte d’ispirazione per chiunque e mostra la passione per il motorsport e per la competizione che lo guida» spiega il collaudatore della Williams in F1. Per quanto riguarda la prova di Misano, aggiunge: «Che lui venga, guidi e gareggi per un weekend nel DTM è meraviglioso. È una gara così competitiva che penso che inserirsi sarà incredibilmente difficile per lui, ma è ovviamente pronto per la lotta e non vedo l’ora di vederlo in pista a Misano. Ancora una volta, è davvero fantastico che abbia fatto questo tipo di scelta e abbia la possibilità di venire a correre nel DTM con noi».

Il medico del team BMW, Riccardo Ceccarelli, si sofferma invece sulla preparazione adatta ad una competizione DTM: «Per Alex, di sicuro, non sarà fisicamente un problema perché tutti sanno che è super in forma. Concorre nel paraciclismo ai più alti livelli, nelle Paralimpiadi e ai campionati del mondo. Ho anche avuto la possibilità di vedere come si è comportato nella gara 24 ore a Spa. Il lato fisico è il minore dei problemi per Alex. L’unica cosa di cui ha bisogno è di tornare con grinta alla sua precedente esperienza di sprint racing. È più un adattamento dal lato mentale perché, al momento, la sua esperienza è nell’area di resistenza, sia nel paraciclismo che nelle corse. Per lui si tratterà di prepararsi per essere mentalmente pronto per le qualifiche e per condurre all’attacco la gara sprint».
Infine il già compagno di squadra di Zanardi, oggi imprenditore e presidente della ITR (società che organizzata il DTM) Gerhard Berger assicura che il bolognese non scenderà in pista per fare passerella: «Non vediamo l’ora che si realizzi e siamo curiosi riguardo le performance di Alex al volante della BMW M4 DTM in questo campo estremamente competitivo del DTM. Alex era presente a Budapest all’inizio di giugno per farsi un’idea del DTM. Era chiaro a tutti che si stava avvicinando a questo evento con grande gioia e curiosità, ma anche con il necessario supporto dell’ambizione. In qualità di campione di IndyCar e pluripremiata medaglia d’oro alle Olimpiadi, Alex è famoso per essere sempre pronto e motivato ogni volta che affronta una sfida sportiva. Le gare di questa stagione hanno dimostrato con enfasi che il DTM è una competizione del più alto livello».

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