WRC – Con Hyundai alla scoperta del backstage dei rally

Dal lavoro dei tecnici, agli addetti al catering in un mondo sempre in movimento

WRC – Con Hyundai alla scoperta del backstage dei rally

Quando si parla di rally si fa sempre e soltanto riferimento alla competizione nuda e cruda. Difficilmente infatti si pensa al duro lavoro che spetta ad una scuderia una volta arrivata sul terreno di gara.

Per capire quindi come funziona il dietro alle quinte abbiamo chiesto aiuto alla Hyundai, ad oggi seconda forza forza del mondiale, che ci ha rivelato alcuni particolari poco noti al grande pubblico.

“Innanzittutto la nostra base che si trova ad Alzenau, Germania, vanta circa 130 persone di 28 nazionalità diverse. Per le corse invece sono coinvolte al massimo 75 professionalità – il racconto di Carlo Sabbatini di Hyundai Italia – L’assistenza, operativa già dal mercoledì e divisa in piano terra officina e primo piano hospitality, viene montata in cinque giorni e smontata in due e mezzo da 16 addetti che sono i primi ad arrivare sul campo. In seguito è il turno dei 6 del catering che si occupano della spesa (120 kg di carne, 60 di pesce, 40 di formaggio, 240 di verdura e 500 o più litri d’acqua) e dei 7000 pasti del fine settimana, e degli ingegneri di macchina, ricognitori, addetti meteo, meccanici e fisioterapisti. A volte capita altresì di dover trovare degli autisti per i vari spostamenti”.

“Per quanto riguarda i mezzi di movimento sono 40 in totale tra bilici e van per il personale e ospiti, mentre alcuni sono fissi e rappresentano la casa dei tecnici durante le speciali essendo dotati di dieci scrivanie e di schermi che permettono al team di seguire l’andamento delle macchine tramite collegamento al sistema GPS, al cronometraggio e alla telemetria” – la spiegazione.

“Circa il lavoro operato al service park, i tecnici devono arrivare un paio d’ore prima dello start della giornata o della ripartenza delle vetture al pomeriggio per preparazione e verifiche – ha aggiunto – Tutta la vita si svolge quindi in quegli spazi. Gli stessi piloti effettuano i pasti nella struttura e alla sera qualcuno di loro si ferma con il proprio navigatore ad analizzare le ps successive. Raramente hanno tempo libero. Devono dormire almeno sette ore a notte e al mercoledì o al giovedì quando ancora non è cominciata la corsa si dividono tra interviste, allenamenti fisici e briefing tecnici”.

“Ultimo particolare è stato appena aperto un reparto gestito da Andrea Adamo e dedicato soltanto ai clienti racing e alla i20 R5. Di conseguenza il numero dei dipendenti è distinato a crescere…” – la conclusione.

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