Villeneuve: “Indianapolis un’emozione unica”

Il canadese spera in un'altra chance sia nella 500 Miglia, che nel WRX

Villeneuve: “Indianapolis un’emozione unica”

Mattatore del Memorial Bettega a cui ha partecipato con una Fiesta Rs e che gli ha regalato il terzo gradino del podio nella Celebs Night Sprint di sabato sera Jacques Villeneuve ci ha concesso un po’ di tempo per parlare del suo 2014 e dei piani per il prossimo futuro.

Nonostante le premesse la tua stagione nel nel World RallyCross è stata abbastanza deludente…

Quando le cose andavano bene riuscivo ad essere veloce, poi però ad un certo punto la macchina ha iniziato a rompersi spesso, ad esempio una volta ho perso il serbatoio che è qualcosa che non dovrebbe accadere. E’ stato decisamente frustrante

A questo proposito Andy Scott, patron dell’Albatec Racing, ha sollevato qualche perplessità in merito alle critiche che hai rivolto all’auto…

Credo che il mio capo non fosse abituato a parlare con tanti giornalisti per cui è stato tratto in inganno

Come mai hai deciso di saltare l’ultima gara in Argentina?

Non avendo punti la mia presenza non avrebbe cambiato nulla, inoltre ero ad Abu Dhabi per il mio lavoro di commentatore della F1 e mi sarebbe risultato difficile il trasferimento, senza contare che Scott aveva già pronto un pagante per correre al mio posto, dunque ho acconsentito a farmi da parte.

Malgrado questi imprevisti e dissapori pensi che continuerai anche nel 2015?

Non so, il campionato è bello e le gare mi sono piaciute, le regole invece un po’ meno in particolare l’assenza delle qualifiche, ad ogni modo credo nel potenziale della categoria e se dovessero presentarsi delle buone opportunità rimarrò.

Parlando invece della 500 miglia di Indianapolis. Dopo parecchi anni sei tornato e hai chiuso 14°. Com’è stato?

E’ stato qualcosa di incredibile! Andare a quella velocità è pazzesco, sei vicino al muro e ogni piccolo errore lo paghi. Partendo da dietro ho deciso all’inizio di rimaere tranquillo poi verso la fine sono stato aggressivo. Considerato che il mio compagno di squadra Simon Pagenaud, in lotta per il campionato, è finito appena un paio di posizioni davanti a me, direi che non è andata male, anzi in America il risultato è stato accolto molto bene. Spero di tornare anche l’anno prossimo.

A livello di emozioni credi sia comparabile con qualche altra categoria o corsa?

No, il rischio è palpabile e si toccano punte inarrivabili per le altre serie. Sicuramente è più emozionante che la F1, anche se alla fine ci si diverte ovunque se si è davanti.

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