Faccia a Faccia: Marco Sørensen

"credo che pagare 600 euro per stare a vedere le vetture gareggiare da un solo punto della pista non valga la cifra che si spende"

Faccia a Faccia: Marco Sørensen

Questa è la prima stagione per te in Gp2 e prima d’ora hai già gareggiato nelle World Series, quali sono le differenze tra queste due categorie?

«Credo principalmente gli neumatici. Inoltre nelle World Series c’è la possibilità di guidare un po’ di più, al contrario qui in Gp2 i weekend di gara sono veramente molto duri e bisogna lottare fino all’ultimo per avere la macchina perfetta e per arrivare in buone posizioni.»

Ti stai ancora adattando alla macchina o hai già preso confidenza con il mezzo?

«No devo dire che sono abbastanza a mio agio con la mia macchina. Certo sono sempre dell’idea che si possa sempre migliorare, ma il feeling è molto buono.»

Quale sarebbe il risultato che vorresti ottenere entro la fine del campionato?

«Mi piacerebbe certo arrivare a podio entro Abu Dhabi.»

Sappiamo che per un pilota è fondamentale la forza mentale: tu come ti prepari alla gara?

«Veramente non ho nessun rituale che compio prima di salire in vettura. Tuttavia la settimana prima della gara cerco di pensare solo a quello e di concentrarmi al massimo anche se a volte questo comporta l’isolarsi dal mondo. È dura fare altro nella vita se vuoi fare il piota. Se vuoi vincere devii pensare solamente a dare il meglio di te.»

Pariamo del circuito: ti piace Monza?

«In realtà non ci sono molte curve qui, ma è bello gareggiare in questo posto perché si sente molto l’atmosfera creata dai numerosissimi tifosi.»

Qual è la tua curva preferita qui?

«La chicane veloce, la Ascari.»

Osa ne pensi delle recenti modifiche alla via di fuga della parabolica?

«Ma, sinceramente preferivo l’old style.. Ora sarà sì molto più facile essere veloci in quel punto, perché se anche si commette un errore si può sempre rientrare e riprendere a correre, mentre precedentemente se eri largo era finita per te. Credo che in questo modo anche i piloti non bravissimi avranno la possibilità di andare più forte.»

Un problema di questi ultimi anni è la decrescita delle persone che seguono il circus della F1. Tu hai qualche idea per ridare vita a questi sport?

«Sicuramente credo che una soluzione efficacie sarebbe quella di cercare di attirare più gente negli autodromi. Io credo che pagare 600 euro per stare a vedere le vetture gareggiare da un solo punto della pista non valga la cifra che si spende. Credo che si debba organizzare qualcosa che permetta alle persone di girare in più unti della pista. Per quanto riguarda la Formula 1, poi, bisognerebbe affrontare una seria campagna pubblicitaria che manca da parecchio tempo a questo sport.»

Siamo arrivati all’ultima domanda: hai qualche portafortuna o rito scaramantico che fai prima di salire in vettura?

«Diciamo che non devo sbagliare quali boxer usare durante il weekend.»

Andrea Villa, Matteo Bramati.

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