Vicky Piria, il lato rosa della GP3

Intervista esclusiva alla 19enne italo-inglese che tifa Alonso e ha un sogno...

8 marzo, festa della donna, e anche Motorionline ha voluto fare gli auguri a tutto il pubblico femminile, appassionato di motori e non. Proprio nella giornata di martedì abbiamo saputo della decisione da parte della Marussia di assumere una donna come test-driver, Maria de Villota. In un mondo come quello dei motori a forte predominanza maschile, è sempre piacevole ricevere notizie come queste perchè chi l’ha detto che donne e motori non possano costituire un binomio vincente?

La dimostrazione ce l’abbiamo davanti agli occhi. Vi dice niente il nome di Vicky Piria? Si tratta della 19enne italo-inglese che qualche settimana fa è stata ingaggiata dalla Trident Racing e che quest’anno disputerà la GP3 Series, unica donna in questo campionato che è una tappa fondamentale verso altri lidi, ad esempio la Formula 1. Un passo importante che abbiamo voluto commentare con lei in un’intervista esclusiva.

“Quando’ero bambina mio papà ha comprato un Kart per uno dei miei fratelli più piccoli e tutti i week end andavamo a correre in pista ma in realtà la più entusiasta ero io – ricorda Vicky – e ogni domenica mi svegliavo all’alba, buttavo giù dal letto tutta la famiglia e chiedevo di portarmi a  correre in pista”.

Ecco com’è nata la sua passione per i motori e per un ambiente dove non è facile farsi strada se sei una donna. I pregiudizi ci sono, bisogna saperli combattere. “All’inizio non è stato facile. Ho dovuto tirare fuori le unghie e farmi rispettare per poter essere trattata come una di loro -ammette –. Naturalmente, ancora adesso è dura, con me sono tutti più aggressivi in pista perché trovarsi ad essere in classifica dietro ad una donna non è di certo quello che un uomo può facilmente accettare. Ma io non demordo, quando sono in pista e indosso il casco ci siamo solo io e la mia macchina, quindi nessuno dei miei colleghi mi spaventa”.

“Credo che tra una donna e un uomo non ci siano particolari differenze, se non a livello fisico – prosegue –. Una donna può essere talentuosa , coraggiosa , combattiva, strategica e preparata a livello tecnico esattamente come un uomo. Naturalmente avendo una struttura fisica completamente differente, risulta scontato che una donna possa essere più svantaggiata nel competere in uno sport così faticoso e decisamente maschile, ma con una buona preparazione e tanto allenamento riesco comunque ad affrontare la stagione  agonistica senza grandi difficoltà e, a volte, risulto anche meno affaticata di altri piloti.  In tal contesto colgo l’occasione per ringraziare il mio preparatore atletico, Marco Rustichelli, che  ha pensato ad un programma personalizzato su di me”.

Allenamenti fisici, una vita regolare e un’alimentazione equilibrata, d’altronde, sono necessari. Per la mia preparazione fisica seguo innanzitutto una corretta alimentazione, una vita regolare e attività sportiva programmata – spiega Vicky –. Mi alleno quasi quotidianamente seguendo le indicazioni del mio preparatore atletico, inoltre prima di ogni gara e test faccio una giornata al simulatore per imparare la pista , allenarmi a memorizzare i punti di frenata  e iniziare ad avere un’idea di quelle che potrebbero essere le modifiche apportate al set up della macchina”.

Giovanissima, è la prima donna in GP3, un traguardo importante, ma forse è meglio considerarlo un punto di partenza. “Sono decisamente entusiasta della scelta fatta – racconta Vicky -. Credo che la GP3 sia il primo passo per entrare a far parte del mondo dell’automobilismo di alto livello. Naturalmente questo primo anno di GP3 sarà un anno di apprendistato: mi confronterò con piloti che hanno sicuramente più esperienza di me, ma come ho detto prima non mi spavento. Sono focalizzata su di me, sulle mie capacità e su quello che devo imparare .

Una realtà diversa la GP3 rispetto alla Formula Abarth con cui si è confrontata finora: “In Formula Abarth ho corso solo per 2 anni. Questa è la vera e propria esperienza importante e la più grande differenza a livello di macchina sta soprattutto nella gestione degli pneumatici. In Formula Abarth non si utilizzano le gomme Pirelli mentre in GP3 la conoscenza sul loro degrado è fondamentale.

Ma non solo motori, Vicky ha anche una vita privata difficile da conciliare con quella professionale come ammette lei stessa:E’ difficile riuscire a conciliare la vita di ogni giorno di una ragazza della mia età tra scuola, amici, famiglia ecc con il mio lavoro da pilota, ma mi sento estremamente fortunata perché ho la possibilità di viaggiare, crescere e maturare ed inoltre, cosa fondamentale, faccio quello che mi piace e mi dedico alla mia passione più grande: i motori e la velocità!”.

“Comunque mi sento e sono una ragazza del tutto normale – prosegue -. Quando sono a casa e non ho impegni a livello sportivo, vado a scuola, al cinema, mi incontro con le amiche, esco per una cena o per un drink, faccio esattamente quello che fanno tutti i ragazzi della mia età”.

Ha le idee chiare Vicky sul suo futuro: “Tra qualche anno mi vedo al di là del paddock, in quella zona riservata alla F1. Sogno spesso di essere su una macchina di Formula 1 e magari di poter competere con un Campione del Mondo di oggi o di domani!“. E a proposito di Formula 1… L’ultima domanda che poniamo a Vicky, il cui pilota preferito è “senza alcun dubbio Ayrton Senna, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista umano”, è sul Mondiale ormai alle porte. Chi è il suo favorito? “Mi piacerebbe che vincesse Alonso. Credo che se lo meriti davvero tanto”.

Staremo a vedere. Chissà che un giorno non riesca a correre proprio accanto a lui. Giovane, bella, grintosa, non teme gli avversari, non ha paura del brivido, ama la velocità e ha tutte le carte in regola per sfondare. In bocca al lupo Vicky!

Lorenza Teti

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