WRC | Oliver Ciesla fa il punto sulla stagione 2020 e la prossima: “Nel 2021 potrebbero esserci meno rally”

Le parole dell'amministratore delegato del WRC Promoter

Il calendario del WRC 2021 potrebbe ridursi sotto l'onda lunga degli effetti del coronavirus: Oliver Ciesla, a capo del WRC Promoter, rivela l'ipotesi e perché si attende prima di decidere sulle gare del 2020
WRC | Oliver Ciesla fa il punto sulla stagione 2020 e la prossima: “Nel 2021 potrebbero esserci meno rally”

L’amministratore delegato del WRC Promoter, Oliver Ciesla, ha parlato con AutoSport di quello che potrebbe diventare la stagione 2020 del WRC dopo i rinvii e l’incertezza legata alla pandemia. Per fare una rapida sintesi della situazione, tre gare sono state regolarmente disputate, pur tra qualche piccolo imprevisto, mentre il campionato si è dovuto fermare dopo il Rally del Messico di marzo per via del coronavirus.

Ciesla: “Per il WRC 2020 non possiamo affrettare le decisioni”

Cancellati per quest’anno il Rally del Portogallo ed il Safari Rally, mentre si cerca ancora una sistemazione per il Rally Argentina e il Rally Italia Sardegna (che tra l’altro si sarebbe dovuto disputare questa settimana), il Mondiale WRC dovrebbe ripartire ad agosto in Finlandia. Per questo appuntamento si saprà qualcosa entro metà mese, ma come ha spiegato Ciesla non si possono prendere decisioni in anticipo – che è tra l’altro la stessa opinione espressa a più riprese dal direttore per il settore Rally in FIA Yves Matton. «Stiamo cercando di trovare nuove date. Ma prima di prendere una decisione, dovremo scoprire se si potrà di nuovo viaggiare. Ciò significa capire quali saranno le regole nei paesi in cui dovremo gareggiare, come Finlandia, Germania, Inghilterra, Turchia, Giappone, Italia, ma anche quali sono le possibili restrizioni per tornare nel nostro paese, tipo le eventuali quarantene da dover osservare. Dovremo vedere come si svilupperanno le cose nei prossimi mesi e poi prendere decisioni per settembre, ottobre e novembre», è la spiegazione di Ciesla, che prolungherà il suo incarico di amministratore delegato del WRC Promoter per un altro mese (doveva lasciare a giugno) proprio per via della situazione di emergenza legata al virus.

Il Rally del Giappone prosegue nel suo iter

Quindi, nessuna decisione avventata vista l’incertezza e la mutabilità della situazione globale: «Siamo costretti ad aspettare fino all’ultimo minuto prima di prendere una decisione», prosegue il dirigente. «Vogliamo evitare di annullare i rally troppo presto. Sarebbe la cosa peggiore. Ma anche noi abbiamo bisogno di tempo per organizzare la logistica del materiale. In Europa è più facile, fuori è più difficile». Si vocifera della possibilità di disputare quel che resta della stagione solo nei confini europei, depennando così per quest’anno Argentina, Nuova Zelanda e Giappone, ovvero i round oltreoceano che restano da gareggiare. Tuttavia sempre ad AutoSport il presidente del comitato organizzatore del rally nipponico, Koji Takahashi, ha assicurato come si stia lavorando nella terra del Sol Levante per mettere in piedi un evento – previsto a novembre come ultimo atto del WRC 2020 – il più sicuro possibile, collaborando con una speciale task force per il Rally del Giappone presieduta dal due volte campione del mondo e copilota di Marcus Grönholm Timo Rautiainen, che attualmente ricopre il ruolo di vicepresidente della commissione FIA per i Rally.

“Sarà un ottimo risultato arrivare ad un massimo di sei gare per il WRC 2020”

Tornando alle parole di Ciesla, sembra che la stagione possa partire direttamente a settembre (quindi con un eventuale slittamento del Rally di Finlandia) ma che il progetto di arrivare a quasi dieci gare per il 2020 sia poco fattibile. «Il mio desiderio sarebbe quello di far disputare dai sette ai nove appuntamenti. Ma la realtà – aggiunge – è che che se potessimo fare tra le quattro e le sei gare sarebbe già un ottimo risultato». Inoltre il capo del WRC Promoter rivela che il 2021 potrebbe essere una stagione con meno gare nel Mondiale, considerata l’onda lunga della crisi economica scatenata dalla pandemia: una opzione «di cui stiamo discutendo con i team nelle nostre riunioni», in modo da poter contenere i costi che le squadre dovranno affrontare. «Per colpa del virus avremmo delle pressioni sul budget», spiega Ciesla, venendo così incontro alle preoccupazioni mostrate già in tempi non sospetti di alcuni team principal, come Andrea Adamo di Hyundai Motorsport.

Questo mese la prima bozza del WRC 2021

«Abbiamo anche chiesto ai team di sviluppare nuove auto per il 2022, quando saranno introdotte le nuove regole tecniche», un processo che per Ciesla non ha motivo di subire dilazionamenti. «Per questo motivo abbiamo considerato di fare due rally in meno dei 14 previsti». Sulla tempistica, l’amministratore delegato rivela infine: «Siamo all’inizio di giugno. Presenteremo la prima proposta del calendario questo mese al Consiglio Mondiale del Motorsport FIA, quindi potremo farne una seconda a settembre. Non sarebbe una sorpresa se una o due gare in programma per il prossimo anno ci venissero a chiedere una pausa a causa della mancanza di fondi a causa della pandemia». La possibilità, purtroppo, ci potrebbe essere.

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