Dakar | Auto, Nasser Al-Attiyah domina l’edizione 2022 e vince davanti a Loeb

Quarto trionfo alla Dakar per Al-Attiyah

Nasser Al-Attiyah è il trionfatore assoluto della Dakar 2022. Torna al successo anche Toyota Gazoo Racing, luci ed ombre invece per gli Audi. Sul podio finale Loeb ed Al-Rajhi
Dakar | Auto, Nasser Al-Attiyah domina l’edizione 2022 e vince davanti a Loeb

Nelle competizione delle Auto, la Dakar 2022 ha avuto certamente un solo uomo al comando, vale a dire Nasser Al-Attiyah. Un dominatore che dopo aver mangiato più o meno la polvere nell’ultimo biennio è tornato in gran forma, vincendo questa edizione assieme al navigatore Matthieu Baumel. I due hanno condiviso il nuovo GR DKR Hilux T1+ di Toyota Gazoo Racing, al debutto con i nuovi regolamenti tecnici che hanno bilanciato i 4×4 con i buggy: regolamenti che lo stesso qatariota ha riconosciuto essere cruciali per poter andare sino in fondo nella sua marcia trionfale.

Quarto successo alla Dakar per Al-Attiyah

Al-Attiyah infatti ha svettato nella classifica generale dalla prima all’ultima tappa della Dakar 2022, in un percorso che è stato quasi una passeggiata sul velluto, se escludiamo in particolare qualche inghippo tecnico e di forature nella tappa 8: ma nulla a che vedere rispetto alle fatiche dell’ultimo biennio, in cui il pilota ha racimolato a titolo d’esempio 18 forature nel 2020 e 16 nel 2021 con l’allora vecchio Hilux. Oggi Al-Attiyah può celebrare la quarta vittoria in carriera dopo i successi nelle edizioni 2011 (con Volkswagen), 2015 (Mini) e 2019 (Toyota).

«Per noi è stata una Dakar incredibile», ha commentato al traguardo il campione 2022. «Non vincevamo dal 2019. Siamo contenti del nuovo regolamento T1+. C’erano tre team solidi in grado di vincere. Matthieu, io e la squadra abbiamo fatto tutti un buon lavoro per la vittoria. Ci siamo classificati ​​secondi ogni volta da quando la Dakar si disputa ​​in Arabia Saudita, ora siamo davvero felici di aver raggiunto il nostro obiettivo. Toyota Gazoo Racing ha fatto un lavoro fantastico nell’arco di un anno costruendo questa nuova vettura. Tutta la gara è andata senza intoppi. Eravamo all’erta, ma ora sappiamo che abbiamo una vettura fantastica e faremo del nostro meglio per il Campionato del Mondo [si riferisce al Mondiale Cross Country FIA che è stato rinnovato quest’anno, e che per la prima volta contempla la Dakar all’interno del suo calendario, ndr]. Abbiamo aperto un gap il primo giorno e da allora siamo riusciti a raggiungere il nostro vantaggio. Sono davvero felice e credo che inizieremo a pensare alla prossima Dakar tra una settimana o dieci giorni».

Loeb vicecampione della Dakar 2022

Sin dalla prima tappa Al-Attiyah ha infatti aperto un divario con i suoi inseguitori, partendo dai 12 minuti con cui si è classificato all’inizio per poi chiudere oggi, dopo la tappa 12 di Bisha – Gedda da 164 km cronometrati, con un vantaggio nella generale di quasi ventotto minuti su Sébastien Loeb. Il francese era alla sua sesta Dakar e la seconda con Prodrive ed il team Bahrain Raid Xtreme, nonché la prima senza lo storico navigatore Daniel Elena, sostituito da Fabian Lurquin. Rispetto alla disastrosa esperienza del 2021, con il ritiro all’ottava tappa, i mille imprevisti e le polemiche tra Elena e Prodrive (quest’ultimo verrà poi messo alla porta), Loeb ha vissuto una Dakar decisamente più tranquilla, nonostante un danno alla trasmissione del suo BRX Hunter T1+ nella prima settimana, cedendo per una breve parentesi il secondo posto in classifica a Yazeed Al-Rajhi. Meglio nella seconda settimana, sebbene immaginiamo che il titolo di vicecampione stia stretto ad uno come Loeb che da sei anni prova a vincere questa benedetta Dakar, per dare ulteriore lustro alla sua già sfavillante carriera.

«Penso che abbiamo fatto un grande rally», ha spiegato l’alsaziano, che la prossima settimana gareggerà al Rallye di Monte Carlo con la Ford Puma Rally1 di M-Sport. «All’inizio abbiamo avuto problemi e, viste le differenze che c’erano nelle tappe del rally, non siamo riusciti a chiudere il gap. Non abbiamo mai smesso di attaccare, quindi non abbiamo rimpianti. È parte del gioco, questo è il motorsport e dobbiamo accettarlo. La Dakar non è poi così lunga, quindi può sembrare crudele quando hai un problema vicino al traguardo, ma la nostra situazione era l’opposto perché abbiamo perso tempo all’inizio. Quando è successo, abbiamo pensato che fosse tutto finito, ma siamo comunque riusciti a combattere nonostante l’enorme differenza. […] Nasser ha tonnellate di esperienza ed ha al suo fianco un copilota che commette errori solo raramente, quindi ha controllato la gara alla perfezione. Mi sono comunque divertito molto, perché ogni volta che guadagnavamo tempo su di lui è stato fantastico».

Lategan vince l’ultima tappa

Per la cronaca, l’ultima tappa è stata vinta da Henk Lategan per Toyota Gazoo Racing, al secondo successo in assoluto alla Dakar dopo aver conquistato la prova numero cinque. Il secondo posto al traguardo è andato a Stéphane Peterhansel, uno dei tre tenori schierato da Audi per l’ambizioso debutto della casa dei Quattro Anelli con l’RS Q e-tron, primo veicolo a partecipare in questa gara dotato di powertrain elettrico e range extender. Già questo dato ha fatto sì che il marchio tedesco scrivesse la storia della Dakar, che verso il 2030 consentirà l’ingresso in gara solo ad auto e camion dotati di tecnologie sostenibili; per il resto l’avventura degli Audi ha riservato qualche gioia e un po’ di dolori.

La prima Dakar di Audi e dell’RS Q e-tron

Partendo da Peterhansel, il quattordici volte campione della Dakar era partito malissimo nella prima tappa, precipitato nel fondo della classifica per un problema tecnico; al francese non è rimasto quindi che trasformarsi da uomo classifica a cacciatore di tappe, vincendo la decima in una seconda settimana nettamente migliore rispetto alla prima: concluderà comunque 58esimo con 68 ore di ritardo, dovute ad imprevisti e penalizzazioni. Non è andata meglio a Carlos Sainz, che si è portato a casa due tappe ma anch’egli è finito fuori dai giochi per il titolo dopo essersi perso nella prima tappa (la sua bestia nera resta la navigazione) ed aver accusato problemi tecnici al suo Audi nella quinta frazione: lo spagnolo chiude comunque dodicesimo, con tre ore di ritardo. Infine, chi se l’è passata un po’ meglio tra i piloti sull’RS Q e-tron è stato Mattias Ekström, vincitore dell’ottava tappa e nono nella generale. In buona sostanza, per Audi è stato un esordio su cui magari ha pesato una certa inesperienza ed il fatto che l’ambizioso prototipo elettrico era alla sua prima Dakar, con tutti i rischi connessi in termine di affidabilità: ma questo debutto è comunque un buon viatico per il futuro visto che l’RS Q e-tron ha dimostrato di potersela giocare con i veicoli tradizionali.

Tornando al traguardo della tappa 12, Loeb ha chiuso quarto con 2′ 20” da Lategan, dietro a Brian Baragwanath (Century Racing), al suo miglior risultato in questa edizione. Solo 19esimo Al-Attiyah con un gap di 07′ 53”, ma questo non ha scalfito la sua ascesa al titolo.

La top ten finale della Dakar 2022: Al-Rajhi prima volta sul podio

Nella generale dietro al trionfatore e Loeb si staglia Al-Rajhi (Overdrive Toyota), al suo miglior risultato in carriera alla Dakar nonché primo saudita sul podio finale della corsa. Quarto posto per Orlando Terranova, uno dei tre schierati da Bahrain Radi Xtreme, seguito da Giniel de Villiers (Toyota Gazoo Racing), Jakub Przygonski, miglior pilota X-Raid Mini in classifica, e poi Mathieu Serradori (SRT Racing) settimo, Sebastian Halpern (X-Raid Mini) ottavo, Ekström nono e Vladimir Vasilyev (VRT Team) decimo. Il debutto di Laia Sanz e Maurizio Gerini sulle quattro ruote termina con un 23esimo posto finale: l’inedito equipaggio sul Mini All4 Racing ha sofferto un po’ nella quarta e nelle decima tappa, ma arriva sino in fondo a testa alta.

Un lutto adombra la Dakar 2022

Si chiude così una Dakar che sembrava a rischio dopo l’attentato a Gedda nella vigilia, per il quale ancora si indaga, ma purtroppo nel finale c’è stato anche un lutto, l’unico di questa edizione: Quentin Lavalee, capo meccanico del team PH Sport per la Peugeot 205 Turbo 16 numero 726, in gara nella Dakar Classic, ha perso la vita dopo un incidente avvenuto nel tratto dell’ultimo trasferimento. Aveva solo 20 anni.

Dakar 2022, classifica finale Auto

POS.     EQUIPAGGIO TEAM TEMPO / DISTACCO    
1    
(QAT) NASSER AL-ATTIYAH
(AND) MATTHIEU BAUMEL
TOYOTA GAZOO RACING 38H 33′ 03”    
2    
(FRA) SEBASTIEN LOEB
(BEL) FABIAN LURQUIN
BAHRAIN RAID XTREME + 00H 27′ 46”    
3    
(SAU) YAZEED AL RAJHI
(GBR) MICHAEL ORR
OVERDRIVE TOYOTA + 01H 01′ 13”    
4    
(ARG) ORLANDO TERRANOVA
(ESP) DANIEL OLIVERAS CARRERAS
BAHRAIN RAID XTREME + 01H 27′ 23”    
5    
(ZAF) GINIEL DE VILLIERS
(ZAF) DENNIS MURPHY
TOYOTA GAZOO RACING + 01H 41′ 48”    
6    
(POL) JAKUB PRZYGONSKI
(DEU) TIMO GOTTSCHALK
X-RAID MINI JCW TEAM + 01H 53′ 06”    
7    
(FRA) MATHIEU SERRADORI
(FRA) LOIC MINAUDIER
SRT RACING + 02H 32′ 05”    
8    
(ARG) SEBASTIAN HALPERN
(ARG) BERNARDO GRAUE
X-RAID MINI JCW TEAM + 02H 38′ 26”    
9    
(SWE) MATTIAS EKSTROM
(SWE) EMIL BERGKVIST
TEAM AUDI SPORT + 02H 42′ 11”    
10    
(RAF) VLADIMIR VASILYEV
(LVA) OLEG UPERENKO
VRT TEAM +03H 02′ 21”    

 

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Dakar

Commenti chiusi

Articoli correlati