Davide Amaduzzi è il primo pilota a guidare una vettura della NASCAR Whelen All American Series a Monza

Davide Amaduzzi è il primo pilota a guidare una vettura della NASCAR Whelen All American Series a Monza

Davide Amaduzzi è stato il primo pilota a guidare una vettura della NASCAR Whelen All American Series lungo i 7.793 metri dell’Autodromo di Monza quando, nel corso di una sessione di test, ha impugnato il volante della Chevrolet SS #68 Dogcooker/Biancko del team T-Engineering per farle compiere le sue prime tornate sulla leggendaria pista italiana.

Il debutto della stock-car torinese è avvenuto giovedì 1 agosto, in preparazione delle semifinali della serie ufficiale NASCAR europea, in programma sul tracciato brianzolo il 28/29 settembre prossimi.

Amaduzzi ha avviato il poderoso V8 small block Chevrolet intorno alle 10:30, per poi percorrere alcune tornate di adattamento e dedicarsi alla ricerca dei migliori riferimenti per le brusche staccate che caratterizzano l’autodromo monzese. Purtroppo, però, un guasto al motore ha obbligato il team a chiudere quasi subito il programma giornaliero.

“Non vedevo l’ora di provare la vettura su un circuito stradale e l’idea di farlo a Monza mi ha dato ancora più entusiasmo, quasi fosse un vero e proprio week-end di gara.” ha detto Davide Amaduzzi, che sul tracciato può vantare una vasta esperienza in un gran numero di categorie. “Purtroppo il godimento è durato pochi giri prima che il motore cedesse, ma le tornate che siamo riusciti a percorrere sono state sufficienti a farmi capire tante cose e anche a farmi cambiare idea su alcuni aspetti che mi hanno sorpreso.”

A colpire Davide è stata soprattutto la maneggevolezza della vettura nei cambi di direzione, normalmente un punto debole delle stock-cars americane a cui è abituato.

“La Chevy SS #68 Dogcooker/Biancko si è rivelata molto sincera e maneggevole. Molto più della vettura della K&N con cui ho corso a Sonoma, che è molto più pesante e decisamente pigra – lazy, come dicono gli americani –nei cambi di direzione,” ha detto Amaduzzi. “Anche la frenata non è male: la macchina si muove parecchio, perché non ha un grande carico aerodinamico, ma fa parte del gioco.”

Un folto gruppo di appassionati, accorso a Monza appositamente per ammirare la stock-car NASCAR in azione, ha mitigato la delusione per il problema tecnico, ricevendo da team e piloti un assaggio dell’atmosfera tipicamente americana che troveranno nel paddock della NASCAR Whelen Euro Series a fine settembre.

“E’ stato molto bello vedere il nostro box circondato dai tifosi e poter parlare con loro per avvicinarli alla vettura e alle gare Nascar,” ha raccontato Davide. “A Monza sarà un vero delirio in stile Nascar! Non vedo l’ora: adrenalina Nascar!”

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