WRC | Dani Sordo, Hyundai: “Tutta la squadra ha fatto un ottimo lavoro” [INTERVISTA]

Nandan: “Non credo che sia ancora una vittoria decisiva”

Dani Sordo e Michel Nandan ci hanno parlato delle sensazione in casa Hyundai al termine del vittorioso Rally Italia Sardegna, che ha consentito sul filo di lana a Thierry Neuville di allungare in classifica piloti sul campione del mondo Ogier
WRC | Dani Sordo, Hyundai: “Tutta la squadra ha fatto un ottimo lavoro” [INTERVISTA]

Pur non avendo preso parte al Rally Italia Sardegna di questo weekend, abbiamo potuto rivolgere alcune domande a Dani Sordo (Hyundai Motorsport), che insieme al suo Team Principal Michel Nandan ha provato a tracciare un quadro di come si stia svolgendo il campionato e anche di come vede il futuro suo e del motorsport in senso generale.

Un commento sul Rally Italia Sardegna appena concluso.
Non ero nel rally, quindi… (ride, n.d.r.) Sono molto contento per la vittoria di Hyundai e per il campionato. Tutta la squadra ha fatto davvero un ottimo lavoro. È stato anche carino vedere la gara da casa (ride di nuovo, n.d.r.). Naturalmente stiamo lavorando tutti insieme per la vittoria del campionato, con Thierry per la classifica piloti e tutti noi per quella a squadre.

Cosa pensi della gara di Ogier?
(Risponde alla domanda Michel Nandan, Team Principal di Hyundai Motorsport): Ci sono stati due ragazzi che hanno duellato partendo alla pari. Le condizioni del primo giorno hanno cambiato un po’ le carte in tavola e non sono state vantaggiose per noi. Penso che Ogier abbia lottato fino a che ha potuto. Thierry però è rimasto in contatto e ha dimostrato di poter gareggiare con un campione del mondo.

Pensate che questo possa essere un rally decisivo per il campionato?
(Risponde ancora Michel Nandan): Non credo. È stata una bella gara, molto combattuta tra I due piloti. Non penso che sia decisiva perché ci sono ancora sei gare al termine e non così tanta differenza. Penso che si possa inserire anche qualche altra squadra, perché Toyota sta facendo molto bene. Non è ancora finita.

Di solito ti consideravamo un pilota molto costante, ma quest’anno sta andando anche meglio.
Beh, quest’anno penso che le cose stiano andando molto bene. In alcuni rally abbiamo fatto degli ottimi risultati, mentre in altri qualche piccolo errore. L’inizio di quest’anno però è andato davvero molto bene. Altre volte ad alcuni compagni non è andata altrettanto bene, ma l’importante è che Hyundai riesca a rimanere in testa al campionato.

Qual è il tuo obiettivo per il prossimo anno? Rimarrai in Hyundai?
Beh, mi sto preparando per il Giro d’Italia in bici (scherza, n.d.r.). Per il momento sono concentrato su quest’anno.

C’è un rally in particolare che ti piacerebbe vincere?
Da vincere? Tutti! (Ride ancora, n.d.r.) Ovviamente quello di Catalunya. Poi c’è anche Portogallo e pure quello di Argentina è davvero bello. Onestamente penso di essere fortunato, ho molti tifosi e vorrei vincere anche per loro. Senza di loro non sarebbe lo stesso.

Ti è piaciuto il Rally Italia Sardegna?
È stato molto bello. Belle strade, strette, fondi difficili ed esigenti, anche sdrucciolevoli. Poi ci sono anche molte belle persone e bei luoghi.

Che ne pensi del Power Stage di questo rally dal punto di vista del pilota?
È stato un buon Power Stage. Un buon fondo, buoni punti di vista. A volte è difficile, perché basta poco per perdere molta trazione. La prima parte è davvero stretta e veloce, ma per questo è bella.

Che cosa avresti fatto se il tuo copilota avesse perso la tabella di marcia (riferimento a Julien Ingrassia, n.d.r.)?
Ma niente. Che avrei potuto fare? L’avrei ammazzato. (Ride di nuovo, n.d.r.) Scherzi a parte, che puoi fare? Può capitare a tutto di fare errori. Chissà quanti ne avrà fatti Ogier. Non è normale, ma capita.

Ci sono momenti in cui ti spaventi davvero in un rally?
Davvero spaventato, no. Hai il casco, le cinture… Ti senti sicuro, molto più che nella vita normale. Ho rispetto delle difficoltà del percorso, ma spaventato no.

Qual è il rally più bello del mondo?
Più che il rally, sono le persone. Quello di Svezia però è davvero bello, anche se il clima magari lo è meno.

Il più difficile?
Finlandia. Devi avere un’auto davvero molto buona per lottare per la vittoria.

Cosa ne pensi della Dakar?
Sarebbe l’ultima opzione. Non ho mai provato, ci sono davvero tante differenze. Tante persone vi partecipano quasi più per l’avventura che per vincere. Non mi piacciono tanto le lunghe distanze, ma non ho mai provato. Ne ho parlato con Loeb, ma penso che sia una gara davvero dura. Rischi di buttare tutto per un solo errore, molto diverso rispetto al rally.

Cosa ne pensi dell’apertura alle auto elettriche nel rallycross?
È il futuro. Può non piacerci, ma è così. Penso che la gente ami il sound delle auto in competizione. Anche se un’auto non è veloce, comunque riesci a “sentire” qualcosa. Non riesco a immaginare il rallycross con le auto elettriche.

La Formula E è sotto la luce dei riflettori. Anche se si tratta di una categoria completamente diversa dalla tua, cosa pensi di questo campionato?
Non la seguo, onestamente. Non so bene esattamente come funzioni. È quasi più uno show, al momento.
(Completa la risposta Michel Nandan): In questo preciso momento è un po’ difficile considerarla un vero e proprio motorsport. È qualcosa di diverso.

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