F2 | Lando Norris: “Sto facendo un buon lavoro, posso ancora migliorare” [INTERVISTA]

Parla la giovane promessa McLaren

FIA F2 - Lando Norris ha solo 18 anni ma al momento comanda la classifica della classe propedeutica alla Formula Uno. Lo abbiamo incontrato a Montecarlo, dove ha corso.
F2 | Lando Norris: “Sto facendo un buon lavoro, posso ancora migliorare” [INTERVISTA]

Tra le nuove leve Lando Norris è sicuramente un pilota che deve essere considerato come aspirante ad un sedile di Formula Uno nel breve periodo. Potendolo paragonare ai coetanei, non avremmo problemi nel dire che ha un piede pesante alla Verstappen unito ad una mente fredda alla Leclerc. 

E di questo ce ne eravamo convinti l’anno scorso, quando lo incontrammo a Monza in occasione della F3 Europa (qui l’intervista). Un anno dopo lo abbiamo incontrato a Montecarlo: weekend di gara appena concluso e leader della classifica dopo quattro appuntamenti, Lando ha uno charme da gentleman nei modi con cui si presenta e con cui parla. Riflette sulla domanda posta, aspetta qualche secondo e poi serve la sua risposta in maniera fluida e composta. Il suo sguardo è sempre sull’interlocutore. Ecco la nostra intervista nel motorhome McLaren, dove Norris è pilota di riserva. 

La stagione è cominciata con una vittoria ma poi non ne sono seguite altre. Come la vedi?

Sicuramente non è molto soddisfacente. Non poter raccogliere ulteriori punti per la classifica Piloti ed anche per quella Costruttori è stato un peccato, anche perché il mio compagno di squadra non ha potuto fare niente (Sette Camara in seguito ad un infortunio nelle qualifiche di Monaco non ha preso parte alle due gare, ndr). Ma se guardo solo a me stesso penso che avrei potuto fare un lavoro migliore, soprattutto nelle qualifiche dove ho pagato il non partire dove volevo. Però stiamo facendo un buon lavoro – non direi ancora un ottimo lavoro – le cose stanno migliorando ed i benefici si percepiscono. 

Come ti trovi con queste nuove F2, dotate di motore V6 turbo?

Arrivando dalla F3 Europa c’è molta differenza. Penso che per le corse sia uno step in avanti in certe situazioni ed in determinati circuiti, ma d’altro canto per i piloti non è semplice gestire il turbo-lag. Quando ci si trova in una curva e sembra che manchi potenza ma poi questa arriva tutta d’un colpo e bisogna operare di sovrasterzo… Bè, non è affatto facile! Richiede un feeling tutto particolare e ci vuole tempo per abituarsi. Per quanto una Formula Uno abbia anch’essa un sei cilindri aspirato, la tecnologia è piuttosto diversa da queste F2. Mi piace come vettura, è divertente da guidare: richiede maggiori capacità fisiche e mentali ma anche un lavoro di strategia con il muretto molto attento. Soprattutto per il risparmio degli pneumatici. 

Cosa ne pensi dell’Halo? A Barcellona ha salvato una vita. 

Non lo trovo un problema o un impedimento al mio stile di guida. Non ci fai caso una volta che sei seduto, il tuo sguardo si focalizza solo sui metri che hai davanti a te, alla prossima curva da affrontare o pilota da sorpassare. Forse dal punto di vista dello spettatore non è una cosa molto carina, ma come visto a Barcellona ha evitato che la gomma di una vettura finisse addosso alla testa di Makino. In quel caso l’Halo ha dimostrato di essere molto utile e soprattutto efficace. 

Questo Gennaio hai corso a Daytona, nella categoria Endurance. Come ti sei trovato? E com’è stato correre con Fernando Alonso in squadra?

È stata una gran bella esperienza. Il Campionato IMSA con vetture a ruote coperte è piuttosto diverso dalle gare a cui io sono abituato. Soprattutto correre dandosi il cambio – io ho percorso 4 stint per oltre due ore e mezza – è stata la parte più difficile per me, che ho sempre svolto gare della durata di 40 minuti circa. Devi stare sempre concentrato e dormire quando puoi, per poi magari alzarti che è mezzogiorno e salire sulla vettura. Guidare con Fernando ed imparare da lui è stato estremamente utile: ha tanta esperienza ed è un pilota davvero talentuoso. La 24 Ore di Daytona per me è stata davvero Awesome!

Passiamo ad un argomento più social, ossia i tuoi LandoLOGs. Com’è portare il pubblico all’interno della tua vita da pilota?

Per il momento non ci saranno altri video, sono molto impegnato con le gare. Ma spero di poter mostrare come funziona un intero weekend di gara. In particolare modo ci saranno tre weekend dove mostrerò la mia preparazione sul tracciato ed il lavoro svolto con McLaren a Woking. Penso sia un bene fare questi VLOGs dove si mostra il nostro mondo, avvicina ulteriormente i fan. Voglio decisamente fare più video per mostrare alle persone come funziona il nostro lavoro e far vivere loro un’esperienza sotto diversi punti di vista. 

Pensi che ciò rientri nei piani di Liberty Media?

Sì, decisamente. Un sacco di persone vedono soltanto ciò che c’è “fuori”, stando sedute davanti al televisore o su una delle tribune. Entrare nella pit-lane è molto più costoso e pochi se lo possono permettere. Penso che dare loro l’opportunità di vedere cosa devono fare un pilota ed un Team lungo tutto il weekend sia la cosa giusta, e che a loro interessi molto. 

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