Monza Rally Show | Guido Meda: “Gareggio contro piloti esperti. Dovizioso? Penso che si debba essere orgogliosi” [INTERVISTA]

Sul tracciato monzese al volante della Mitsubishi Lancer Evo X

Monza Rally Show | Guido Meda: “Gareggio contro piloti esperti. Dovizioso? Penso che si debba essere orgogliosi” [INTERVISTA]

Guido Meda è di nuovo al via del Monster Energy Monza Rally Show, attualmente in fase di svolgimento con le ultime prove speciali prima del Masters’ Show del pomeriggio; per il direttore della sezione motori di Sky Sport si tratta della settima presenza nell’evento monzese, e ancora una volta è affiancato dal fratello-navigatore Pietro sulla Mitsubishi Lancer Evo X dell’Erreffe Rally Team, vettura che rientra nella categoria R4.

Guido, dopo tutte queste presenze al Monza Rally Show puoi considerarti un veterano?
“Un veterano delle pippe. Un Veterano degli scarsi (ride, ndr)”.

Come ti sei trovato sulla Lancer Evo X?
“E’ una barcona, una macchina che si muove tanto rispetto alle S2000 alle quali ero più abituato, però è divertente, ed è tutto un altro modo di guidare. Devi stare attento ai trasferimenti di carico, alla staccata a causa della massa onerosa; è più una vettura ad uso quotidiano. Considera che io, con la Lancer, corrò una volta all’anno”.

Qual è l’obiettivo del fine settimana? Punterai a vincere la categoria R4?
“No.. sarebbe bellissimo, ma gareggio contro piloti esperti, sia della macchina che della categoria. Siamo soltanto in 5 in R4, e già concludere in quarta posizione mi darebbe soddisfazioni”.

Che ne pensi del Mondiale Rally? Hai avuto modo di seguire la stagione 2017?
“Poco; però sono molto contento di vedere un incremento della televisività del WRC. E’ un campionato che sta incominciando ad avere una dignità televisiva di immagine che gli rende merito per quello che è. Mi hanno colpito Mikkelsen e Neuville insieme. Questa è una cosa bella secondo me: accoppiate che puoi vedere solo negli sport genuini come il rally”.

Passando al Motomondiale: un tuo giudizio sulla stagione 2017
“Sottolineerei il secondo posto di Dovizioso, che è stato straordinariamente bello per lui. Quest’anno, per Andrea, ha rappresentato una svolta in tutto il suo modo di essere uomo e pilota, rilanciandolo in una dimensione che era nuova sia per lui che per noi. Quindi penso che si debba essere orgogliosi di come sia arrivato secondo giocandosela fino all’ultima gara. Il rammarico viene dopo. Io sono più soddisfatto che rammaricato, anche perché si è misurato con Marquez, un pilota che ha dimostrato di essere un pianeta diverso rispetto agli altri, nonostante abbia guidato una Honda, che forse non era perfetta ma lui ci ha messo molto del suo”.

Quali saranno gli italiani che nei prossimi anni potremmo vedere in MotoGP?
“Quello che vedevo meglio, Franco Morbibelli, è passato in MotoGP. Nel 2018 bisognerà dargli del tempo per capire il campionato. Ma come abbiamo concesso del tempo a Lorenzo per capire la Ducati, a maggior ragione dobbiamo concederglielo a Franco”.

Puoi dirci qualcosa sulla seconda stagione di Top Gear Italia?
“Non ancora. Siamo in attesa. E’ stata congelata per un po’ ma forse adesso ci rimetteremo a lavorare”.

Sempre insieme a Joe e Davide?
“Se ci sarà una seconda stagione, ma anche una terza e una quarta, saremo sempre noi”.

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