Faccia a Faccia: Sergey Sirotkin

Faccia a Faccia: Sergey Sirotkin

In occasione del primo appuntamento delle World Series andato in scena a Monza il 12-13 Aprile, abbiamo approfittato per fare un giro nel paddock e raccogliere la voce di un pilota che avrà sicuramente un brillante futuro nel mondo della Formula 1. Stiamo parlando di Sergey Sirotkin, giovanissimo pilota russo classe ’95 già ingaggiato dalla Sauber come Test driver, e reduce dalla due giorni di Test in Bahrain.

Prima gara del nuovo campionato: lo scorso anno hai ottenuto il nono posto generale con due podi. Quali sono le aspettative ora?

Quest’anno dobbiamo solamente lottare per il titolo, e nient’altro. Siamo stati molto veloci nei test, stamattina abbiamo avuto un po’ di sfortuna con dei problemi, ma abbiamo capito cosa non andava, quindi torneremo tra i primi senza dubbio.

Come ti sei preparato per l’inizio della nuova stagione?

La preparazione è tanta e difficile da sintetizzare in una sola parola. Di certo ho affrontato un duro allenamento da solo a casa e allo stesso tempo ho svolto parecchio lavoro con gli ingegneri via mail o online, analizzando la telemetria e analizzando i video on board. Tutte cose di questo tipo: la mia mente è sempre focalizzata sulle corse, a cercare dove posso migliorare.

Il campionato comincia a Monza: ti piace il tracciato?

Si penso sia uno dei migliori: non ci sono tantissime curve, sono poche ma buone, mi piacciono molto. Direi che è il mio tracciato preferito.

Qual è la parte che preferisci in assoluto?

Penso la Parabolica: è molto veloce e molto famosa, e mi piace la sua storia.

Le previsioni del tempo danno bello per tutto il weekend: sei contento o avresti preferito una gara bagnata?

Non mi interessano le previsioni del tempo, a me interessa vincere in qualsiasi condizione climatica.

Qualche giorno fa hai provato la Sauber in Bahrain: come uno dei più giovani test driver di sempre, quali sono le sensazioni della Formula 1?

È fantastico. Certo, la macchina quest’anno è cambiata parecchio, e non c’è più quella grande forza deportante dell’anno scorso, e anche il tempo sul giro è leggermente più alto. Per queste ragioni ho avuto bisogno di un po’ di tempo alla mattina per adattarmi e per fare alcuni check aerodinamici. Poi più tardi nel pomeriggio sono riuscito ad essere abbastanza veloce con le gomme medie e con un set up e una quantità di carburante simile a quella che i piloti hanno avuto nelle prove libere del gran premio. Sfortunatamente ho avuto un problema con una scarpa che non mi è arrivata, e quindi la macchina era abbastanza inguidabile con quelle che avevo lì con me. È stato piuttosto frustrante, perché quando ti prepari per tanto tempo ad un evento del genere e poi hai un problema con una scarpa … insomma, è una sensazione da non provare. Ad ogni modo, mettendo tutto insieme posso ritenermi soddisfatto: per il tempo sul giro non posso dire che sia andata molto molto bene, ma il team è contento e sembra che io li abbia impressionati.

Cosa ne pensi del rumore dei nuovi motori?

Non posso dire che non mi piaccia, ma io veramente mi godevo il rumore dei V8: era veramente fantastico. Quest’anno, a qualcuno potrà non piacere, a qualcun altro si. Dipende semplicemente dai gusti. A me piacerebbe sentirlo il più aggressivo possibile.

Ci sono tante differenze tra World Series e Formula 1?

Secondo me, un difetto delle World Series è il fatto che non c’è abbastanza potenza comparata alla forza deportante e al grip che abbiamo a disposizione. Se noi guardiamo alla velocità in curva, possiamo notare che le World Series non sono assolutamente più lente delle Formula 1, anzi, in alcuni casi sono anche più veloci. Solo che, più alettoni hai, più appendici hai, più vai lento sui rettilinei se non hai potenza. Questa è la principale differenza.

Qual è il campionato che ti ha lasciato più il segno?

Difficile da dire. Sicuramente sono molto contento di gareggiare in questo campionato. Quando vengo nel Paddock, quando incontro il team e gli ingegneri, c’è sempre un bel clima.

Chi credi sia il pilota più forte contro il quale corri o hai corso?

Se consideriamo questo campionato non è così spontaneo individuare un solo pilota, sfortunatamente ce ne sono molti parecchio bravi. Quest’anno, più che in altre occasioni, ce ne sono un sacco molto agguerriti. Penso che alcuni piloti potranno essere molto veloci in circuiti che si addicono alle loro caratteristiche, e questo per noi è un vantaggio perché nei test che abbiamo fatto prima dell’inizio della stagione siamo rimasti sempre tra i primi, con qualsiasi tipo di gomme e qualsiasi tipo di condizioni climatiche.

Citiamo dal sito ufficiale della Sauber: il tuo cibo preferito è l’Italiano.

Si mi piace l’italiano, ma sfortunatamente non posso mangiarlo tutti i giorni. Mi piace perché è sano, e molte volte il cibo sano non ha un sapore molto buono, ma il cibo italiano è buono ed è sempre sano.

Hai qualche portafortuna o rito scaramantico che fai prima di salire in vettura?

Veramente no, non sono scaramantico. Di solito dipende dai piloti, alcuni hanno i loro riti e altri no.

Il giovane pilota russo ha poi chiuso il weekend monzese con un settimo posto in gara 1 e un terzo posto in gara 2.

Matteo Bramati, Andrea Villa.

Si ringrazia Jasmine Riva per la collaborazione fotografica.

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