Rivanazzano Dragway 22-23 giugno 2013

Terza tappa dell’anno per la Coppa Italia Aci – Trofeo Maxi Car Racing

In ogni bar dello sport abbiamo sentito dire: “tutti sono capaci di andare forte sul dritto, è nelle curve che si vede il vero “manico” del volante!” Rivanazzano, 22-23 giugno: credo proprio dovremo ricrederci! Veri e propri mezzi da drag racing e vetture preparate a vari livelli pronte a fare sfide one-to-one, non conta la velocità massima, contano strategia, abilità e poi ovvio, conta la passione! Il rettilineo in questione non è quello di una autostrada italiana zeppa di tutor, non è neppure una volitiva autobahn tedesca: siamo all’aeroporto di Rivanazzano Terme, vicino a Pavia, ed ancor più a Voghera, per questi giorni ribattezzato Rivanazzano Dragway, oramai la drag strip più famosa d’Italia. Piloti italiani, ma anche da oltreconfine, soprattutto da Svizzera, Germania e Francia, la culla della disciplina in Europa: si tratta della terza sfida dell’anno per la Coppa Italia Aci – Trofeo Maxi Car Racing. 85 vetture e oltre 1000 spettatori, questi i numeri della manifestazione. Abbiamo davanti a noi un rettilineo di una pista di decollo, ma il tratto da affrontare è limitato, esattamente un quarto di miglio (402,33 metri), e, quello che conta è anche il tempo di reazione che si ha in partenza davanti al semaforo, ma abituatevi a sentirlo chiamare “Christmas tree”.

Ci sono pochi secondi per dimostrare la propria sinergia con il mezzo, la prontezza di riflessi, la capacità di spremere al massimo i cv e i Nm di coppia, e soprattutto per gestire al meglio la trazione. Negli USA queste gare sono molto popolari, ma pian piano stanno prendendo piede anche nel vecchio continente, e la nascita della coppa Aci è un segnale importante in Italia. Non è una novità assoluta, visto che sono 10 anni che in questa stessa location si organizzano eventi di questo tipo (la Hills Race), ma vi è una differenza: la storica manifestazione richiama veicoli USA e Maggiolini “superpompati”, mentre alla Coppa Aci c’è una filosofia “wide open”, per la quale possono partecipare anche veicoli insospettabili. Ci troviamo infatti di fronte a Fiat Uno super elaborate, Ford Sierra Cosworth che passano i 1000 cv, Audi S3, ma anche veri e propri bolidi sulla base di iconiche american cars degli anni 70-80, ed anche più recenti Ford Mustang Shelby e Corvette.

Nella gara sono previste sette categorie, dalla A4 alla B1, a seconda del tempo che l’auto riesce ad ottenere sul quarto di miglio1: in A4 i più lenti (maggiori di 15 secondi), in B1 i più veloci (sotto 8,9 secondi). Ogni soluzione ed elaborazione è permessa per raggiungere il risultato, sia che abbiamo sotto il cofano un 4 cilindri in linea di una vecchia Fiat Punto, sia che abbiamo un v8 americano di una Mustang Shelby con iniezione di protossido di azoto. Sui carburanti una sola regola: vietato l’utilizzo del nitro metano, mentre possibili ad esempio sono metanolo, etanolo. La gara parte con una serie di qualifiche, per poi coinvolgere gli spettatori con sfide dirette one-to-one. Importante da capire le regole: la classifica viene redatta considerando il tempo di reazione al semaforo più il tempo necessario a percorrere il quarto di miglio, meno il tempo dichiarato per essere inseriti nella classe. Si parte, pochissimi i tempi morti, si entra in coppia in pista, burnout prima della linea di partenza per scaldare le gomme, tenute ad appena mezzo bar di pressione per aumentare il grip. Qui l’asfalto è bagnato per innescare più facilmente il burnout, senza rovinare l’asfalto, le gomme e stressare la meccanica. I primi 200 metri di pista vera sono invece trattati con speciali colle, per aumentare il grip. Ci si posiziona sulla linea di partenza e ci si concentra guardando fissi il Christmas tree: arancione, arancione, arancione, verde, si parte! Non poche le sorprese: tra Chevrolet Camaro, Shelby gt500, Chevrolet Bel Air, ma anche Fiat Punto Gt, Corvette Geiger, Chevrolet El Camino, Pontiac AM, ed anche un vero dragster, la vincitrice della giornata è… la Ford Sierra Cosworth di Ennio Bagnuolo, che vanta la bellezza di oltre 1000 cv e che conta sulla trazione integrale. Altra sopresa dal territorio elvetico, il giovane Quantin Steinegger di 10 anni, a bordo di un junior dragster, dotato di motore monocilindrico 2 tempi e trasmissione a variatore, come uno scooter. Ai 200 metri la velocità di uscita è di oltre 118 km/h, non male!

Una bella giornata di motor sport, dove burnout, musica dei v8 americani (ma come detto, non solo!), elaborazioni e tanta passione riescono a coinvolgere un pubblico variegato, anche nell’età. I prossimi appuntamenti sono in calendario a settembre, mese caldo per gli appassionati di drag racing, con la decima edizione della Hills Race ed un bell’evento di contorno di Harley Davidson, il tutto in programmazione dal 6 all’8 settembre; mentre l’ultima gara della Coppa Aci si terrà il 28-29 settembre. Dopotutto, chi non è mai stato affascinato dalla prontezza (e dalla tensione) dei piloti sulla griglia di partenza, dai burnout e, in alcuni casi, dai paracadute in frenata? Un week end di sana, divertente passione per i motori, caratterizzato dagli odori di benzina e gomme bruciate, ci manca solo birra e rock, ah no ci sono anche quelli agli stand!

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