Ad Haguenau presentata la Sébastien Loeb Racing

Ad Haguenau presentata la Sébastien Loeb Racing

Rue du Houblon 1, Haguenau, ore 18 circa. Arriva un’Aston Martin grigio scuro, scende un uomo, quello che tutti stanno aspettando, è Sébastien Loeb. Barba incolta come quasi sempre, camicia bianca casual, jeans, nessun atteggiamento da divo, come invece ci si aspetterebbe da un otto volte iridato, ma d’altronde è in mezzo alla sua gente, qui tutti lo conoscono e l’hanno visto crescere e trasformarsi, da elettricista, ad abile ginnasta fino a imbattibile rallysta. Si ferma, firma qualche autografo e entra nella Salle des Corporations, dove insieme al mentore Dominique Heintz presenterà il suo progetto per la pista, annunciato a fine ottobre scorso.

La sala è stracolma di giornalisti e rappresentanti del motorsport francesi, oltre che di sponsor che hanno deciso di appoggiare questa avventura. Stranieri pressochè inesistenti.

Dopo le interviste di rito ai media locali, si inizia. Parte un breve filmato riassuntivo della carriera dell’Extraterrestre e poi via con la conferenza.”Dopo dieci anni nei rally, volevo provare a lanciarmi in una nuova sfida. Mi piacciono le corse in pista, sono l’obiettivo per il mio futuro, perchè amando i motori vorrei sempre rimanerne a contatto. Per me sarà una cosa nuova fare da manager a una mia squadra, sarà sicuramente più difficile che fare il pilota, però è qualcosa che sento di voler fare”, attacca subito Séb.

Alla domanda sulle motivazioni relative alla location, il pilota alsaziano invece spiega,”E’ stata una scelta logica quella di presentare il nostro team ad Haguenau. La collaborazione e l’amicizia con Dominique è iniziata qui quindici anni fa. Le nostre radici sono in Alsazia e anche la scuderia avrà base in questo territorio a Soultz-Sous-Forêts”.

Tocca invece ad Heintz entrare più nel dettaglio del progetto che avrà come motto “Il più in alto possibile, il più veloce possibile“, “Il nostro obiettivo rimane Le Mans. E’ una corsa che fa sognare, un mito e per poterci arrivare nel 2013, dobbiamo porre delle basi solide sin da ora. Inizieremo nel 2012 con il campionato monomarca Porsche Matmut Carrera Cup e con la Formula Le Mans, che ci permetterà di acquisire la giusta esperienza prima del passaggio nella LMP2”.

Per Dominique c’è anche il sogno di riuscire ad intravedere un nuovo talento delle quattroruote, come fu nel 1996 con Loeb, “Sarebbe fantastico poter far crescere un altro giovane con grandi capacità, è la filosofia che anima la Sébastien Loeb Racing. Ci rivolgiamo però anche ai gentlemen driver, ossia a tutti quelli che hanno passione, disponbilità economica e che si sentono pronti a mettersi alla prova. Per il momento non abbiamo ben chiaro chi saranno i nostri piloti, ne abbiamo visti molti, ma non abbiamo ancora deciso su chi puntare”.

Quello che è certo è che la squadra sarà composta in prevalenza da ragazzi, è infatti già stato reclutato un ingegnere di 23 anni  e per gennaio ci si aspetta l’arrivo di almeno una dozzina di nuove forze giovani tra meccanci  e tecnici.

A fine serata dopo le classiche foto di rito a bordo dei due bellissimi modelli presenti nella sala, una Porsche bianca appena uscita dall’officina e un prototipo nero da Le Mans fornito dall’Oreca, marchio celebre nell’endurance, Séb è sceso dal palco ed è tornato in mezzo alla gente, chiunque ha potuto avvicinarlo, stringergli la mano, scambiarci qualche parola, senza alcuna senso di disagio, anzi con la sensazione di parlare con una persona di famiglia. E’ proprio vero, quando si dice che i grandi campioni si riconoscono anche da questo…



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